Il pangolino è un animale a squame impressionante.
Un recente studio ha mostrato l'ampiezza del traffico di questo animale dall'Africa verso l'Asia...
... e il fenomeno si intensifica in modo proporzionale alla diminuzione del numero di esemplari del pangolino asiatico.
Il traffico di pangolini in Africa è aumentato del 150% tra il 1970 e il 2014. Questi animali vengono rivenduti in Asia, dove la loro carne è considerata un bene di lusso e le squame vengono utilizzate come ingrediente di una polvere che si crede sia miracolosa.
Il governo della Namibia sostiene i programmi di protezione dell'animale.
Oggi, le otto specie di pangolino conosciute sono tutte presenti nella lista rossa delle specie a rischio estinzione dell'UICN.
In Namibia, Maria Diekmann si è imposta la missione di proteggere i pangolini dai bracconieri, dagli incidenti stradali e dal mercato nero.
A decimare i pangolini sono anche le strade della Namibia.
L'associazione REST cura i pangolini feriti, prima di liberarli.
Come nel caso delle corna di rinoceronte, le squame di pangolino vengono vedute a circa mille euro al chilogrammo.
Il pangolino è il mammifero più ricercato nel commercio mondiale
Il pangolino è un animale a squame impressionante.
Un recente studio ha mostrato l'ampiezza del traffico di questo animale dall'Africa verso l'Asia...
... e il fenomeno si intensifica in modo proporzionale alla diminuzione del numero di esemplari del pangolino asiatico.
Il traffico di pangolini in Africa è aumentato del 150% tra il 1970 e il 2014. Questi animali vengono rivenduti in Asia, dove la loro carne è considerata un bene di lusso e le squame vengono utilizzate come ingrediente di una polvere che si crede sia miracolosa.
Il governo della Namibia sostiene i programmi di protezione dell'animale.
Oggi, le otto specie di pangolino conosciute sono tutte presenti nella lista rossa delle specie a rischio estinzione dell'UICN.
In Namibia, Maria Diekmann si è imposta la missione di proteggere i pangolini dai bracconieri, dagli incidenti stradali e dal mercato nero.
A decimare i pangolini sono anche le strade della Namibia.
L'associazione REST cura i pangolini feriti, prima di liberarli.
Come nel caso delle corna di rinoceronte, le squame di pangolino vengono vedute a circa mille euro al chilogrammo.
Dalle nostre parti, il pangolino è un perfetto sconosciuto. Eppure, è considerato il mammifero più ricercato nel commercio mondiale. Il che spiega in gran parte il perché la specie sia in via d'estinzione.
Si tratta di un animale a squame impressionante, del quale poche persone dalle nostre parti ne conoscono l'esistenza. E ciò nonostante il fatto che il pangolino sia considerato il mammifero più ricercato sul mercato mondiale. È anche il solo mammifero a squame in natura. Ne esistono otto varianti: quattro in Africa e altrettantante in Asia.
Una di queste è il Pangolino del Capo (Manis temminckii), che vive nell'Africa subsahariana. È particolarmente ricercato sui mercati asiatici soprattutto perché, benché si tratti di una specie rara e a rischio estinzione, le varianti esistenti in Asia sono quasi del tutto scomparse.
Una lingua enorme
Non si sa moltissimo sul pangolino: vive nella savana, nelle foreste o fra la vegetazione tropicale, a volte sugli alberi e in alcuni casi nelle tane. È un animale notturno che, con la sua lingua che può raggiungere i 70 centimetri di lunghezza, caccia soprattutto formiche e termiti. Solitario, il pangolino resta con i suoi piccoli per circa tre mesi dopo la nascita.
I pangolini vivono fino a 13 anni e si proteggono dai nemici grazie alla loro corazza naturale. Ma essa non può difenderli dall'uomo: la loro carne è considerata un bene pregiato in Asia e le squame vengono utilizzate come medicinale. Così, fino a 100mila specie vengono catturate ogni anno.
Il pangolino è uno dei rari mammiferi che non si riproduce quasi per nulla in cattività. Una donna sta cercando tuttavia di salvarli: in Namibia, si è posta l'obiettivo di proteggere i pangolini dai bracconieri, dagli incidenti stradali e dal mercato nero. Li cura se feriti e poi li libera nei loro habitat.
Prime foto di una pantera nera selvaggia dopo 110 anni
Prime foto di una pantera nera selvaggia dopo 110 anni
Solo due occhi si distinguono nel buio della notte: grazie alla pazienza e a una buona dose di fortuna, Will Burrard-Lucas, un fotografo di animali inglese, è infine riuscito nel suo intento: fotografare una pantera nera in Africa.
Questa specie, a rischio di estinzione, è molto rara. L'ultima foto di un leopardo nero allo stato selvatico fu scattata nel 1909 in Etiopia.
Nei leopardi, il pelo di colore nero è dovuto ad un gene recessivo ereditario. Nei giaguari, si tratta invece di un gene dominante: ecco perché gli esemplari di giaguaro nero – chiamati anch'essi pantere nere – sono molto più diffusi.
Tuttavia in condizioni di buona luminosità, il motivo maculato del manto è ugualmente riconoscibile nelle pantere nere.
Nel suo blog, Will Burrard-Lucas ha commentato così questi scatti sensazionali, realizzati grazie ad elaborate trappole fotografiche: «Non riuscivo a crederci, il mio sogno si era finalmente realizzato.»
Il suo obiettivo ha catturato anche leopardi dal manto tradizionale.
Ed è stato proprio un leopardo «normale» a mettere in fuga la pantera nera, una femmina, scomparsa nelle tenebre della notte dopo il breve "servizio fotografico".
Decine di squali a rischio estinzione invadono le coste israeliane
Decine di squali a rischio estinzione invadono le coste israeliane
Un numero stranamente alto di squali è stato avvistato al largo delle coste israeliane nel corso degli ultimi mesi. Gli animali si concentrano nelle acque poco profonde di fronte alla città costiera di Hadera.
Tale afflusso di esemplari di squali grigi e bruni potrebbe essere legato allo sversamento in mare di acqua calda proveniente da una centrale elettrica situata nelle vicinanze.
Un gruppo di scienziati sta conducendo degli studi sugli animali, la cui popolazione è stata decimata nel corso degli ultimi decenni, basandosi anche su campioni di sangue e di tessuto, nonché su ecografie.
Ma oltre alla spiegazione dell'acqua calda, ce n'è probailmente anche un'altra che può giustificare la presenza così massiccia di squali nella zona: l'alta presenza di altri pesci.
I sommozzatori spesso di trovano a tu per tu con gli squali, che sono visibili anche dalle spiagge a occhio nudo.
Gli scienziati hanno già stabilito che non sono quasi mai gli stessi esemplari a presentarsi sul posto. Soltanto due squali grigi - spiegano gli esperti - sono già passati per le acque di Hadera due anni fa. Tutti gli altri sono nuovi.
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