GrigioniLo Snow Polo a St. Moritz festeggia 40 anni, ecco la storia di un evento
anve, ats
23.1.2025 - 17:12
Quarant'anni fa Reto Gaudenzi ha avuto un'idea coraggiosa: organizzare un torneo di polo sul lago ghiacciato di St. Moritz. Un unicum a livello mondiale, che ogni anno genera milioni di indotto. Questo fine settimana avrà luogo la quarantesima edizione.
Keystone-SDA, anve, ats
23.01.2025, 17:12
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Il sole in questo giorno di fine gennaio non splende sopra St. Moritz. Il cielo è coperto, la temperatura è sotto lo zero e nevischia leggermente. Solo alcuni fiocchi, niente di paragonabile alla sera del 25 gennaio 1985 quando in una sola notte St. Moritz è stata ricoperta da un metro di neve. Reto Gaudenzi, il padre dello Snow Polo, si ricorda bene le ore trepidanti precedenti il debutto mondiale del primo torneo di polo su neve.
«Non avevamo potuto spostare la massa con degli autocarri, perché erano troppo pesanti. Così ho contattato alcuni conoscenti e insieme abbiamo mobilitato 150 persone che ci hanno aiutato a pulire il campo da gioco», racconta Gaudenzi.
Pure il trasporto dei cavalli, i protagonisti del torneo, è stato tutt'altro che semplice. «Non eravamo riusciti a passare con il camion dal Passo del Giulia e non essendoci ancora il tunnel ferroviario della Vereina, avevamo caricato 50 cavalli su un trasporto cargo della Ferrovia retica.»
Gli atleti a quattro zampe provenienti da tutta Europa erano spaventati dai rumori dei vagoni lungo la linea dell'Albula. Al loro arrivo a St. Moritz li aspettava però una piacevole sorpresa.
«Molti cavalli non avevano mai visto la neve. Appena sono scesi dai vagoni hanno cominciato ad annusarla e poi uno dopo l'altro si sono rotolati a terra. Non ci sono foto, ma è stato un spettacolo per gli occhi», continua Gaudenzi.
Nuove scoperte per un nuovo torneo
Gaudenzi è originario di Silvaplana e Poschiavo. Da 46 anni gioca a polo, uno degli sport di squadra più antichi della storia. «Esiste da 3000 anni, si gioca in tutto il mondo, ma fino a quarant'anni fa non si disputavano gare sulla neve», racconta.
Sul lago gelato di St. Moritz già agli inizi del 1900 venivano organizzate le corse di cavalli. Un fattore decisivo per convincere albergatori di lusso, sponsor e giocatori, all'inizio scettici, sulla riuscita del progetto pionieristico di Gaudenzi.
Rispetto al gioco su erba, quello su neve necessitava di un'altra attrezzatura, non esistente a quei tempi. «Per far sì che non si formasse neve sotto gli zoccoli dei cavalli, il maniscalco di St. Moritz Peppino Cattaneo ha brevettato una nuova tecnica, mettendo un pezzo di pelle fra il ferro e lo zoccolo. Oggi viene utilizzata una plastica apposita».
Inoltre i giocatori necessitavano di una palla da polo adatta alla superficie nevosa. Una ditta italiana ha così concepito una sfera più grande con due camere d'aria.
Pur essendo lo stesso sport, sulla neve c'è un'altra dinamica secondo Gaudenzi. «È un gioco più flessibile, magari meno veloce di quello su erba, ma c'è più tecnica», spiega il fondatore. Dato che la palla rimbalza meno lontano sul suolo innevato rispetto a quello erboso, il campo è più piccolo e il contatto fisico fra i giocatori delle diverse squadre è più intenso.
Un fattore economico per St. Moritz
In quattro decenni l'idea coraggiosa di Gaudenzi si è sempre più affermata. La prima edizione è stata seguita da 2500 persone e 140 giornalisti. Oggi in tre giorni 25'000 persone seguono il torneo sul lago di St. Moritz e circa 270 redazioni provenienti da tutto il mondo scrivono e parlano dell'evento.
«Siamo diventati un fattore economico», dice Gaudenzi. Il budget dell'evento raggiunge tre milioni di franchi e genera un valore aggiunto di 24 milioni.
«L'indotto viene generato negli alberghi, nei ristoranti, nei negozi. È tutta l'infrastruttura turistica che viene utilizzata e consuma il prodotto St. Moritz.»
Nel corso degli anni anche altre destinazioni hanno copiato l'idea del polo sulla neve, ad esempio Cortina (Italia) o Kitzbühel. (Austria). Ma in termini di standard di gioco è l'unico a questo livello. Ogni anno a fine gennaio i migliori giocatori del mondo si recano nella località engadinese. 120 pony da polo vengono sistemati nella stalla a St. Moritz Bad.
Una sola disdetta in 40 anni
Nel frattempo fuori ha smesso di nevicare. «L'importante è che faccia freddo», continua Gaudenzi. Oltre alle numerose sfide tecniche, l'incognita più grande è la natura. In quarant'anni il torneo è stato annullato una sola volta nel 2012 a causa dello strato di ghiaccio troppo sottile.
E poi a causa della pandemia. «L'anno scorso è stato un po' difficile», racconta il padre dell'evento. «Nel giro di 24 ore abbiamo avuto uno sbalzo di temperatura di 15 gradi. Il terreno è diventato troppo molle per giocare.» Il torneo però non è stato annullato. Le squadre si sono sfidate a suono di tiri di rigore.
Si è cercata un'alternativa, un modo per rendere il tutto possibile. Una caratteristica che da quarant'anni accompagna la storia di questa manifestazione.
«È una grande festa che dura tre giorni, sportiva e sociale», spiega Gaudenzi. Il torneo inizia il 24 gennaio e durerà fino al 26. Il giorno dopo il fondatore e l'intera organizzazione inizieranno a lavorare a una nuova edizione.