Archeologia Da Zurigo all'Italia: restituiti oltre 2'500 reperti di scavi clandestini

pl, ats

18.11.2024 - 14:30

Una parte dei reperti esposti al Museo archeologico di Santa Maria Capua Vetere.
Una parte dei reperti esposti al Museo archeologico di Santa Maria Capua Vetere.
Keystone

Sono ritornate in Italia più di 2500 fra antiche monete, vasi e piccole sculture provenienti da scavi illegali e messi in vendita in Svizzera, ha reso noto oggi Eurojust. Alle operazioni hanno partecipato la polizia cantonale e la procura di Zurigo.

I tesori provenienti dal sito archeologico dell'antica Cales (in provincia di Caserta, ndr) risalgono a un periodo compreso tra il III secolo a.C. e l'VIII secolo d.C. Dal 15 novembre i reperti sono esposti al Museo Archeologico Nazionale di Santa Maria Capua Vetere, vicino a Napoli, scrive nella nota l'Agenzia dell'Unione europea per la cooperazione giudiziaria penale (Eurojust).

Eurojust ha assistito le autorità italiane nelle indagini in Svizzera e ha raccolto dati su conti e trasferimenti bancari in Belgio e nei Paesi Bassi, oltre a informazioni sulle case d'asta online.

Oltre 40 rinvii a giudizio

Le indagini, avviate in Italia nel 2022, hanno rivelato che i reperti archeologici prelevati dai «tombaroli» nell'ex colonia romana di Cales venivano messi in vendita in Svizzera.

Un importante quantitativo di monete archeologiche è in effetti stato rinvenuto in occasione di una perquisizione in una nota casa d'aste di Zurigo eseguita a seguito di rogatoria internazionale con la collaborazione del Ministero pubblico del canton Zurigo.

In totale sono stati rinviati a giudizio 43 sospetti, quattro dei quali sono stati inizialmente arrestati. Sono sospettati di frodi artistiche, tra cui scavi illegali, vendite attraverso case d'asta e fornitura di falsi certificati di autenticità. Il valore dei manufatti restituiti è stimato in circa 2 milioni di euro.

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