Epidemia Ci sono due morti per il coronavirus nel nord Italia

ATS / sam

22.2.2020 - 13:36

Seconda vittima in Italia per il coronavirus (foto simbolica)
Seconda vittima in Italia per il coronavirus (foto simbolica)
Source: KEYSTONE/AP

Seconda vittima italiana del coronavirus. Si tratta di una donna ultrasettantenne, residente a Casalpusterlengo (in provincia di Lodi), che potrebbe essere collegata ai casi di Codogno.

L'altra vittima italiana del coronavirus è un uomo di 78 anni deceduto venerdì sera in Veneto.

E intanto, proprio nel Veneto, «è salito a sette il numero di casi di persone risultate positive ai test sul coronavirus»: lo ha detto a Marghera il governatore della Regione Luca Zaia, durante una pausa del summit in corso al centro Veneto della Protezione civile.

I sette casi sono tutti di Vo' Euganeo, tra cui due familiari del deceduto. Sarebbero, secondo quanto si è appreso, la moglie e la figlia dell'uomo.

Vo' si blinda e prende misure di sicurezza

E per evitare la diffusione del contagio a Vo' Euganeo (Padova), il sindaco ha emesso questa mattina, sabato, un'ordinanza con delle misure di sicurezza.

Misure quali la sospensione di tutte le attività pubbliche e religiose, la chiusura degli esercizi commerciali, esclusi quelli alimentari e le farmacie, la chiusura delle scuole, il divieto di spostamento anche per chi lavora al di fuori del comune e l'interruzione di fermata dei mezzi pubblici.

I provvedimenti ricalcano l'ordinanza che era già stata emessa ieri dalla Regione Veneto. Escluse dal divieto le attività lavorative nei servizi essenziali (sanità) e, ovviamente, il telelavoro. A tutta la popolazione di Vo', che ha circa 4000 abitanti, verrà offerta la possibilità di sottoporsi al test per il Covid-19.

450 persone chiuse nell'ospedale Schiavonia

Nel frattempo sono state chiuse all'interno dell'ospedale Schiavonia (a Padova) 450 persone.

Per tutti è prevista l'effettuazione del tampone per accertare l'eventuale contagio. L'ospedale di Schiavonia ha complessivamente 300 posti letto e 600 dipendenti. Anche il personale che non si trovava ieri nei reparti sarà sottoposto ai test.

Altri casi di contagio riguardano un uomo ricoverato a Cremona e un 67enne di Mira (comune della città metropolitana di Venezia), ricoverato a Padova.

Due medici contagiati nel Pavese

Due contagiati da coronavirus anche nel Pavese: si tratta di due medici di Pieve Porto Morone (Pavia), un comune della Bassa vicino alla provincia di Lodi.

Da questa notte sono ricoverati al reparto di Malattie Infettive del San Matteo. La notizia è stata riferita all'agenzia di stampa italiana Ansa da fonti qualificate.

I due medici, marito e moglie, sono stati riscontrati positivi al primo controllo. Il marito opera come medico di base a Pieve Porto Morone e Chignolo Po. La moglie è una pediatra che lavora nella zona di Codogno (Lodi).

Il «paziente 1» è stabile

Intanto si apprende che le condizioni del «paziente 1», il 38enne ricoverato a Codogno, sono al momento stabili, ma restano gravi. L'uomo è stato trasferito nella notte al Policlinico di Pavia e si trova nel reparto di rianimazione. 

A seguirlo sono i medici di malattie infettive del San Matteo, uno dei centri di riferimento regionali per questa emergenza.

Nel frattempo si è negativizzato l'uomo cinese, ricoverato assieme alla moglie allo Spallanzani a Roma, entrambi provenienti dalla città di Wuhan.

L'uomo è in buone condizioni di salute. Il presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte ha dichiarato che si stanno valutando misure straordinarie.

Oltre 2'300 morti a livello mondiale

Poco prima la statunitense Johns Hopkins University aveva indicato che il bilancio dei morti a livello mondiale per il coronavirus era di 2'360 e che il totale dei casi confermati di contagi era salito a quota 77'662, mentre i pazienti guariti finora erano 21'029.

Dalla nave Diamond Princess nel frattempo sono circa 1'000 i passeggeri sani sbarcati in tre giorni, fino a venerdì, mentre circa 300 ospiti e altri mille membri dell'equipaggio sono rimasti a bordo.

Il periodo di quarantena imposto dalle autorità sanitarie è terminato mercoledì e le persone rimaste sulla nave, ancorata nel porto di Yokohama, in Giappone, pur risultando negative al coronavirus, hanno condiviso la cabina con un individuo infetto, quindi saranno trattenute altri 14 giorni.

Il totale delle persone a cui è stato diagnosticato il virus si è assestato a 634, e due passeggeri anziani sono deceduti giovedì.

Le persone sbarcate saranno monitorate per un periodo di 14 giorni, durante il quale è consigliato restare a casa ed uscire solo per motivi straordinari.

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