Sciare in libertà Alla scoperta dei pendii innevati del Canada occidentale

Bernhard Krieger, dpa/uri

10.12.2019

Lontano dalle piste battute: una volta che si è gustato il piacere di una discesa sulla neve farinosa, non se ne può fare a meno. E arriva il momento in cui si sogna di lanciarsi nella leggendaria «Champagne Powder».

Nella sua discesa sulla pista di Revelstoke, lo sciatore sembra volteggiare ed esibirsi in una danza. Quasi affonda fino alle anche, prima di spiccare un salto dalla neve, che si trasforma in una nuvola. I suoi sci scivolano a ritmo costante sul manto farinoso, come su un'invisibile serie di dossi, circondati dal maestoso sfondo della catena montuosa Selkirk. Discese come questa creano dipendenza.

Il termine nordamericano «powder», che indica un manto particolarmente secco (che alle nostre latitudini chiamiamo «neve polverosa», ndr.), è ormai noto da molto tempo tra chi pratica sci e snowboard. Gli sciatori fuoripista che si lanciano sulla neve farinosa si fanno chiamare «freerider». La sensazione di libertà che avvertono quando si cimentano nei loro slalom sul soffice manto nevoso, lontano dalle piste battute, invade i loro corpi di felicità.

Sulle Alpi, regione densamente popolata caratterizzata da anguste vallate, da massicci montagnosi con pendii spesso ripidi e limitate aree per far rifugiare gli animali selvatici, lo spazio per ospitare un numero crescente di freerider e camminatori è ristretto. Inoltre, la prossimità del mare rende la neve relativamente umida e pesante.

Così, la neve «powder» compare soltanto in caso di precipitazioni abbondanti, con aria secca e fredda. Il Canada occidentale rappresenta invece un'attrazione per chi cerca questo tipo di piste da sci, dal momento che tali condizioni meteorologiche sono frequenti. 

Destinazioni per sciatori e snowborder nostalgici

«Le province dell'Alberta e della Columbia Britannica rappresentano delle destinazioni da sogno per gli sciatori e gli snowborder», spiega Norman Kreutz. Il direttore della Scuola di sci di SilverStar Resorts, nella Columbia Britannica, sa di cosa parla: la famiglia di questo esperto istruttore dell'Associazione dei maestri di sci del Canada è originaria di Colonia.

Ma gli europei appassionati di sporti invernali in Canada non cercano soltanto la neve «powder» e le coltri bianche che possono variare da una media di otto fino a dodici metri all'anno. «Esistono anche infinite possibilità di pratica su terreni non battuti», spiega Kreutz. 

Nei comprensori sciistici nordamericani, non si è obbligati a restare sulle piste. In tutta l'area è consentito l'accesso, sotto la sorveglianza della Canadian Ski Patrol, che vigila sulle valanghe e su altri pericoli. Inoltre, alcuni pendii non sono battuti in caso di precipitazioni nevose notturne. Ciò permette di sciare sulla neve fresca in settori sicuri.

Slalom fuoripista immersi nella natura

A SilverStar, le numerose discese nella foresta rappresentano un eldorado per chi le conosce. Il «tree skiing» è il nome dato dai nordamericani allo sci praticato nei boschi, più raro rispetto all'Europa. Gli alberi molto grandi di solito non hanno rami nella porzione inferiore del tronco, il che lascia molto spazio per sciare. «È perfetto per fare slalom immersi nella natura», spiega Kreutz.

I comprensori sciistici di Lake Louise e di Sunshine Village, nella provincia dell'Alberta, propongono discese nelle foreste e su terreni particolarmente belli. Le celebri stazioni sciistiche del parco nazionale di Banff sono situate nel cuore delle Montagne Rocciose Canadesi. 

Ad Ovest della cresta principale, si riuniscono i comprensori leggendari della «Powder Highway», frequentatissimi dagli amanti della neve spessa. Da Fernie, il tracciato conduce fino a Whitewater e Red Mountain a sud ovest, dove opera Big Red Cats, il più grande servizio mondiale di catski, ma anche fino a Revelstoke a nord-ovest, passando per Panorama e Kicking Horse.

Il regno dell’elisci e del catski

Revelstoke, piccola città sulle rive del lago Columbia, offre possibilità infinite di freeride nell’area sciistica e tutt’intorno, sulle catene montuose Selkirk e Monashee. A diversi chilometri dalla città più vicina, si trovano spesso degli chalet riservati all’elisci e al catski.

Queste due pratiche sportive sono state inventate nella Columbia Britannica. Chi pratica l’elisci viene trasportato in elicottero fino in cima. Da qui può cominciare la discesa attraversando le piste vergini fino a valle; generalmente, questi sciatori sono accompagnati da una guida e indossano un equipaggiamento contro le valanghe. Quanto agli appassionati di catski, vengono trasportati fino alla cima della montagna da un gatto delle nevi, chiamato «cat» in America del Nord.

La parte occidentale del Canada ospita numerosi comprensori sciistici leggendari per gli amanti della neve farinosa, come SilverStar e Red Mountain.
La parte occidentale del Canada ospita numerosi comprensori sciistici leggendari per gli amanti della neve farinosa, come SilverStar e Red Mountain.
dpa-Themendienst

Al giorno d’oggi, l’ovest del Canada è il centro nevralgico dell’elisci e Revelstoke ne è la sua capitale. CMH Heli Skiing, che ha inventato l’elisci e che domina il mercato, possiede cinque chalet a Revelstoke e nei dintorni. Il gestore della zona, Selkirk Tangiers Heli Skiing, organizza partenze direttamente dalla periferia della città. L’impresa, che appartiene alla stazione sciistica di Revelstoke, propone delle tariffe speciali per una o due giornate, come Purcell a Golden o RK a Panorama.

«La tariffa giornaliera di elisci è ideale per tutti coloro che vogliono essere prudenti», spiega Andrew McNab, guida di Selkirk Tangiers. In effetti, molti europei vivono con grande apprensione lo sci in piena natura, sottolinea. In fin dei conti, da loro, la maggior parte della gente percorre soprattutto discese battute, considera Andrew McNab, che ritiene tuttavia che «coloro che padroneggiano le piste nere senza problemi e che sono in buona forma fisica non hanno nulla da temere».

Niente neve fresca senza preparazione

Tuttavia, bisogna prepararsi con un allenamento di forza e di resistenza e perfezionare la tecnica sugli sci. «Numerose scuole di sci propongono per questo delle aree di allenamento su neve non battuta o dei corsi privati, oltre che corsi di sicurezza», riporta Thomas Braun della Federazione tedesca di sci (DSV). L’ex freestyler di classe mondiale Ernst Garhammer propone così da diversi anni corsi sulla neve non battuta, principalmente sulle Alpi.

L’offerta esiste anche in Canada. CMH Heli Skiing propone per esempio delle settimane speciali per i principianti di elisci. Stumböck Club, pioniere tedesco dei viaggi per sciatori in Canada, propone dei safari di gruppo con gli sci: le guide insegnano ai loro clienti come sciare su un terreno non preparato in un comprensorio sciistico. Il coronamento del loro corso è una gita a Revelstoke, per la scoperta dell’elisci con Selkirk Tangiers.

Sempre a Revelstoke, Nigel Harrison della scuola di sci Section 8 organizza regolarmente dei campi. Così come Darryl Bowie, che lavora per Extremely Canadian a Whistler o anche Ernst Garhammer, il canadese era un tempo uno dei migliori freestyler del mondo. Oggi, impartisce corsi di uno o due giorni agli sciatori che vogliono esplorare i loro limiti nel più grande comprensorio sciistico del Canada. «I nostri clienti devono imparare a sciare non soltanto sulle discese più ripide, ma anche in maniera più sicura», spiega. Più si ha consapevolezza di sé, più si può godere la natura e lo sport, aggiunge.

Cime mai scelte a caso

In elisci, salire sulla montagna è già un’esperienza in sé. Sorvolare giganteschi ghiacciai e cime dalle forme bizzarre è impressionante. L’elicottero, dopo aver lasciato il gruppo su un piccolo altopiano, scompare rituffandosi nella valle a tutta velocità.

Probabilmente, senza guide esperte e ottimamente formate, la maggior parte degli sciatori si perderebbe in questa «no man’s land» bianca. Ma gli accompagnatori tengono tutto sotto controllo, perché non lasciano che gli sciatori si dirigano verso qualunque cima allettante. Tutti i luoghi di atterraggio sono cartografati, così come le discese lungo i crepacci, le discese a rischio valanghe e i precipizi.

Malgrado un rischio residuo che non può mai essere escluso, l’elisci è probabilmente la forma di freeride più sicura. Contrariamente all’escursione, i passaggi che presentano un rischio valanga sono semplicemente sorvolati e vengono percorse soltanto le discese più sicure e più interessanti. E poiché la sicurezza viene prima di tutto, i clienti devono seguire una formazione per le situazioni di emergenza e indossare un equipaggiamento completo di protezione contro le valanghe.

L’elisci ha un prezzo

L’elisci permette di vivere delle esperienze sulla neve non battuta riservate solo agli escursionisti più esperti. Ma mentre chi pratica fuoripista fa generalmente una sola discesa da sogno al giorno, il freeride con trasporto in elicottero permette di effettuarne da dieci a quindici. Tutto questo, però, ha un prezzo: una giornata di elisci costa circa 800 euro (circa 880 franchi), una settimana intera almeno 6000 euro (circa 6600 franchi), mentre bisogna sborsare la metà di questa somma per dedicarsi al catski.

Questo piacere esclusivo sugli sci ha un prezzo anche per la natura, accusano i difensori dell’ambiente, che contestano le emissioni di CO2 causate dai tragitti in aereo e in elicottero, oltre all’impatto di queste pratiche sull'inquinamento. Le critiche sono tuttavia più accese in Europa che in Canada, dove le associazioni di difesa dell’ambiente hanno nel mirino piuttosto le industrie del petrolio, del gas e della legna.

Contrariamente a ciò che avviene sulle Alpi, i gestori di servizi di elisci in Canada operano in regioni praticamente desertiche. Nelle zone popolate da animali, non si possono creare simili servizi nel raggio di cinque chilometri. Questo è ciò che precisa l’associazione che raggruppa le imprese di settore.

Aree più vaste sulle Montagne Costiere

Nella maggior parte dei casi, tuttavia, esistono comunque delle soluzioni alternative. In media, una zona di eliscì si estende su circa 2000 km², mentre le più vaste raggiungono più di 13'000 km². 

Le zone di elisci più vaste e più innevate si trovano sulle Montagne Costiere, nel nord della Columbia Britannica, dove operano per esempio Northern Escape Heli Skiing e Bella Coola Heli Sports, nominato a più riprese come miglior gestore di elisci ai World Ski Awards.

«Qui, abbiamo tra i 25 e i 30 metri di neve all’anno», si entusiasma Tim Wilkinson, del servizio Bella Coola Heli Sports. John Forrest, il fondatore di Northern Escape Heli Skiing, menziona un altro vantaggio: altrove, quando gli elicotteri non possono volare a causa delle nubi spesse, della nebbia o di una tempesta, gli sciatori attendono migliori condizioni metereologiche. Ma con John Forrest, riescono a scendere sulla neve non battuta. Northern Escape Heli Skiing dispone di battistrada per sostituire gli elicotteri durante queste giornate.

«Possiamo anche garantire di sciare su neve vergine quasi tutti i giorni», promette John Forrest. Dopotutto, è per questo  che gli Europei hanno fatto tutta questa strada.

Le funivie più impressionanti al mondo

Tornare alla home page