Avvertimento dagli USA Shale non potrà salvare l'UE dalla crisi energetica

SDA

15.9.2022 - 20:00

Sbaglia chi nell'Ue spera che un grande aiuto possa arrivare da oltre Atlantico.
Sbaglia chi nell'Ue spera che un grande aiuto possa arrivare da oltre Atlantico.
Keystone

Nessun salvataggio dell'Ue in vista, né sul fronte del gas, né su quello del petrolio: è l'avvertimento lanciato dall'industria statunitense dello shale riportato dal Financial Times.

Keystone-SDA

Sebbene i mercati petroliferi si siano indeboliti nelle ultime settimane, crescono i timori di una nuova impennata dei prezzi del petrolio con l'entrata in vigore dell'embargo Ue al greggio russo, osserva il quotidiano della City citando la segretaria Usa al tesoro Janet Yellen.

I dirigenti delle aziende statunitensi che operano nel settore dello shale – dove esistono vaste riserve di petrolio e gas naturale – sostengono di non essere in grado di aumentare le forniture abbastanza rapidamente per prevenire la penuria di energia durante l'inverno.

«Non è che gli Stati Uniti possano pompare molto di più. La nostra produzione è quella che è», ha affermato Wil VanLoh, capo della società di private equity Quantum Energy Partners, spiegando che «non ci sono salvataggi in arrivo. Non dal lato del petrolio, né dal lato del gas».

Esportazioni ai livelli massimi

Le esportazioni di petrolio e gas liquefatto dagli Stati Uniti, aumentate per sfruttare i prezzi più elevati in Europa, sono ora «vicine al massimo», scrive ancora il Ft.

Secondo l'ad di Pioneer Natural Resources, Scott Sheffield, non vi sarà un aumento della produzione dello shale negli Stati Uniti, mentre c'è da aspettarsi una fiammata dei prezzi del greggio che potrebbero salire sopra i 120 dollari al barile quest'inverno a causa della riduzione delle forniture.

Mentre Chevron ed ExxonMobil, così come alcune società private, stanno aumentando le perforazioni negli Stati Uniti, il numero complessivo di piattaforme operative si è bloccato e la produttività per pozzo è precipitata, scrive ancora il Ft.

Ben Dell, Ceo del gruppo di private equity Kimmeridge Energy, ha affermato che gli investitori dell'industria dello scisto a Wall Street non darebbero la loro benedizione a un grande aumento della produzione, preferendo un modello a bassa produzione e ad alto profitto.

«Gli investitori generalmente non vogliono che le società di scisto perseguano un modello di crescita», ha detto. «La disponibilità di capitale è estremamente limitata».