Mercati azionari La Borsa svizzera chiude in forte ribasso

hm, ats

24.2.2022 - 17:48

È stata una seduta da profondo rosso per i mercati europei e la piazza svizzera non ha fatto eccezione.
È stata una seduta da profondo rosso per i mercati europei e la piazza svizzera non ha fatto eccezione.
Keystone

Seduta in forte ribasso per la borsa svizzera, che come le altre piazze finanziarie ha subito pesantemente il contraccolpo del conflitto in Ucraina: l'indice dei valori guida SMI ha terminato a 11'636,76 punti, in flessione del 2,56% rispetto a ieri.

24.2.2022 - 17:48

Il listino allargato SPI ha perso il 2,40% a 14'724,39 punti.

Il mercato ha vissuto una giornata molto nervosa, dominata dagli sviluppi dell'operazione militare russa in corso nell'est del continente. In cerca di maggiore sicurezza gli investitori hanno chiuso diverse posizioni azionarie, preferendo comprare valori rifugio quali titoli di stato, oro, salito ai massimi dell'anno, e franco svizzero, che ha visto il corso nei confronti dell'euro raggiungere livelli che non si vedevano dall'abolizione della soglia minima, nel gennaio 2015. Intanto il barile di petrolio passava di meno a ben oltre 100 dollari (massimo da 2014) e il prezzo del gas saliva del 40%.

L'SMI è così sceso a un nuovo minimo dell'anno a 11'480,76 punti. Va peraltro rilevato che l'arretramento odierno non è il più marcato del 2022: un mese esatto fa l'indice era diminuito del 3,84%, anche in quel caso sulla scia degli sviluppi della situazione in relazione alla nazione ucraina. Per una volta in secondo piano sono oggi passati importanti dati congiunturali americani quali le richieste settimanali di sussidio disoccupazione, in calo, e il prodotto interno lordo, salito del 7,0% nel quarto trimestre, in linea con le attese.

Sul fronte interno a soffrire per la prospettiva di nuove sanzioni alla Russia sono stati in particolare i bancari UBS (-8,22% a 16,35 franchi) e Credit Suisse (-4,75% a 7,53 franchi). Molto deboli sono apparsi gli assicurativi Swiss Life (-4,15% a 549,80 franchi), Swiss Re (-3,70% a 92,04 franchi) e Zurich (-2,92% a 412,70 franchi). Nello stesso comparto finanziario è scivolata meno all'indietro Partners Group (-0,57% a 1213,00 franchi).

Perdite consistenti hanno interessato i valori maggiormente sensibili alla congiuntura quali ABB (-2,25% a 29,96 franchi), Geberit (-1,89% a 591,80 franchi), Holcim (-4,40% a 45,65 franchi) e Sika (-3,53% a 292,10 franchi). La nuova realtà dettata dalla guerra ha recato danno, nel segmento del lusso, a Richemont (-6,47% a 119,95 franchi), e non ha risparmiato, in ambito tecnologico, Logitech (-1,36% a 66,68 franchi).

Si sono difesi bene Givaudan (+1,18% a 3687,00 franchi) e Lonza (+0,56% a 610,80 franchi), mentre più in difficoltà sono apparsi altri valori spiccatamente difensivi quali Roche (-1,16% a 340,10 franchi), Novartis (-1,22% a 78,68 franchi) e Nestlé (-3,15% a 115,16 franchi).

Nel mercato allargato non sono passati inosservati i dati 2021 di Adecco (-5,43% a 43,33 franchi).

hm, ats