Teniamoli d'occhio Matilde Tavazza, la 15enne tennista che si ispira a Nadal

Igor Sertori

24.1.2022

La 15enne di Montagnola Matilde Tavazza.
La 15enne di Montagnola Matilde Tavazza.
Matilde Tavazza

Torna la nostra rubrica dedicata interamente ai giovani della Svizzera italiana, alla scoperta di giovani calciatori, tennisti, giocatori di hockey e pallanuotisti. Uno spazio per presentarli, conoscere i loro mondi, fatti di passione, impegno e sogni. Oggi tocca a Matilde Tavazza.

Igor Sertori

24.1.2022

Questa nuova rubrica, a scadenze più o meno regolari, propone dei giovani talenti dello sport, provenienti dalla Svizzera Italiana, che crediamo valga la pena tener d'occhio.

Gli intenti di questo progetto redazionale sono perlomeno due: far conoscere anche delle realtà sportive poco popolari alle nostre latitudini e, soprattutto, seguire da vicino ragazzi e ragazze che grazie al loro impegno e ai loro successi nello sport crediamo abbiano qualcosa da insegnare ai loro coetanei -  e anche agli adulti, perché no - che hanno scelto altre vie. Non si finisce mai di imparare e di stupirsi.

Dopo il giovane pallanuotista Ryan Maffioli è la volta di una giocatrice di tennis nostrana: Matilde Tavazza. 

Tennis in Svizzera

Oltre a Federer, Wawrinka, Bencic e prima Hingis e Rosset, in Svizzera ci sono più di 600'000 persone che giocano regolarmente a tennis. Sul territorio nazionale vi è una densità impressionante di campi che permettono la pratica di questo sport, nato in Inghilterra attorno al 1860 per merito di un gentleman inglese e di un mercante spagnolo i quali ebbero l'intuizione di fondere il croquet e la pelota basca.

In Svizzera sono 600 i campi coperti e 3'000 quelli all'aperto che permettono a tennisti di tutte le età di cimentarsi con racchetta e palline. 900 sono i club che popolano il panorama tennistico agonistico nazionale, più di 31mila sono i ragazzi che si allenano regolarmente, mentre le ragazze sono circa 17mila. Una di queste è la nostra ospite di oggi. 

La nostra ospite

Matilde Tavazza è una ragazza di 15 anni che vive a Montagnola e frequenta il primo anno di liceo. Matilde è una ragazza sveglia, molto educata, dal sorriso dolce.

A 6 anni prese in mano la racchetta da tennis per la prima volta, quando giocava una volta a settimana, come molti altri bambini, per puro divertimento.

È stato però il nuoto il suo primo vero approccio con lo sport, disciplina che ha seguito con costanza fino a 10 anni, quando si è resa conto che nonostante le riuscisse bene non la divertiva più di tanto.

Una vacanza all'isola d'Elba, vedere dei giovani tennisti che si allenavano con il famoso maestro Riccardo Piatti ha poi cambiato il corso della sua vita. Oggi, dopo aver lasciato anche la pratica della chitarra, Matilde trascorre gran parte del suo tempo libero al Tennis Club di Pregassona, dove si allena e... sogna. 

Matilde Tavazza in allenamento 
Matilde Tavazza in allenamento 
Matilde Tavazza 

Qual'è il tuo obiettivo a livello sportivo?

Voglio vedere fino a dove posso spingermi, dove posso arrivare. Finora non sono ancora riuscita a soddisfarmi, non sono ancora arrivata ai miei limiti. Terminati gli studi liceali mi piacerebbe dedicarmi solo al tennis, per un anno. Sarebbe bello tentare l'esperienza di affiancarmi ad un'accademia che mi permetta di crescere ulteriormente, e perché no, di conoscere altri posti. Al termine di un'esperienza come questa, se mai avrò la fortuna di provarla, credo che capirò se poter continuare con il tennis in maniera professionale oppure se iniziare l'università. 

Hai avuto un problema ad un polso, sei rientrata e ora ti ritrovi con un infortunio ad una caviglia. Come stai?

Ho appena iniziato ad allenarmi dopo il problema alla caviglia. Fino a pochi giorni fa facevo fatica a camminare... sentivo il bisogno di riprendere in mano la racchetta, mi rattristava non poter giocare, e così, piano piano ho ripreso ad giocare. Ho continuato ad allenarmi in palestra comunque.

Cosa significa il tennis per te?

Giocare  a tennis mi diverte. Anche per fare le competizioni ti devi divertire. Poi c'è l'aspetto serio, che trovo molto formativo.

L'amore per il tennis sbocciò a 10 anni sull'Isola d'Elba...

Ero in vacanza lì, quando vidi dei ragazzi allenarsi con Riccardo Piatti. Mi dissi che avrei voluto arrivare al loro livello. Da lì ho iniziato a seguire degli allenamenti più mirati, a seguire un percorso agonistico, aumentando di anno in anno le ore di pratica di questo sport. 

Quanto ti alleni?

Mi alleno dalle due alle tre ore durante la settimana, nell'immediato dopo scuola.

Quanto è importante il sostegno della tua famiglia?

Importantissimo. Devo sempre essere sincera con i miei genitori, riguardo alla mia condizione, alle mie aspettative, alle mie paure. Anche il sostegno dell'allenatore è molto importante.

Come ti collochi a livello svizzero con le tue pari età?

Io credo che cha la mia attuale classifica non rispecchi il mio reale livello. Dopo l'infortunio al polso ho vinto un torneo; mi sentivo più libera dalla pressione della classifica. Questo è un aspetto che devo curare, sul quale devo lavorare, perché a volte, in partita, questa componente mi mette addosso un po' di ansia.

Pensi che un 'mental coach' potrebbe aiutarti?

Credo che per ora i miei allenatori mi possano aiutare a sufficienza anche sotto questo aspetto. Hanno gestito tantissimi ragazzi prima di me, io mi fido di loro.

Scuola e tanto tennis. Difficile ma non impossibile coniugare questi due aspetti. Qual'è la tua ricetta per riuscirci?

Ho capito che rimanendo molto attenta in classe aiuta molto, e serve a ridurre il carico di studio a casa. Alle medie me la sono cavata molto bene, ora, al liceo, devo studiare di più. Finito l'allenamento, verso le 6:30, torno a casa e c'è già la cena pronta. Alle 7:30 inizio a studiare e poi mi rilasso.

Hai tempo a sufficienza per stare con i tuoi amici?

Se non ci sono tornei incontro i miei amici nel weekend. Reputo di avere comunque abbastanza tempo da dedicare alla mia vita sociale.

A quale tennista guardi come esempio da seguire?

Sembrerà un po' strano, ma guardo molto a Nadal. Mi piace la sua precisione, il numero impressionante di ripetizioni che mette negli esercizi: come fosse il Ronaldo del tennis. Lavora più degli altri e infatti si sono visti i risultati raggiunti in carriera. Non direi però che è il mio tennista preferito.

Rovescio ad una o due mani?

A due.

Il servizio è sempre più determinante nel tennis. Come va con il tuo?

Reputo di avere un buon servizio.

Il servizio, un'arma oggi determinante per il successo
Il servizio, un'arma oggi determinante per il successo
Matilde Tavazza

Sei una giocatrice da fondo campo oppure prediligi l'attacco a rete?

Io gioco molto da fondo campo, di potenza. Poi dipende: se capisco che val la pena essere pazienti, allora attendo, ma se mi sento bene, e sento bene la palla allora attacco.

Come curi l'aspetto atletico, sempre più importante nel tennis moderno?

Da quando ho iniziato ad allenarmi anche in palestra ho notato grossi miglioramenti. Sento di aver più potenza e spero, questo serva anche per prevenire gli infortuni.

Ti arrabbi quando perdi?

Tantissimo. Mi porto dentro tanta delusione. A posteriori riesco ad analizzare la sconfitta con più distanza, ma ci sono delle partite perse che mi sento ancora dentro.

Come è andato il torneo in Turchia, il tuo primo a livello internazionale?

È stato molto bello. Sono uscita al primo turno giocando bene. Mi sono allenata per tutta la settimana con ragazze provenienti da tutto il mondo, giapponesi in special modo: loro hanno una  precisione e una tecnica d'allenamento davvero impressionante. Molte di loro fanno già solo tennis. Si fermano per 6 settimane in un paese, partecipano a diversi tornei e poi si spostano. Lì capisci che siamo davvero in tante a cullare lo stesso sogno e dunque la competizione è altissima.

Il Ticino può soddisfare le esigenze di chi come te aspira al grande tennis internazionale? 

Assolutamente no. O almeno, solo fino ad un certo punto. Ho degli amici che potrebbero diventare davvero bravi, ma se non troveranno il coraggio di spostarsi non potranno confrontarsi con gente diversa, provare allenamenti e allenatori diversi... insomma, rimarranno dei buonissimi giocatori a livello regionale.

Tu saresti pronta a partire?

Ora no. Ma come già detto, terminato il liceo mi sposterà da qualche parte per una anno a fare solo tennis.

Cosa dire ai bambini che oggi iniziano a giocare a tennis sognando di diventare bravi quanto Federer?

All'inizio non sai quanto sarà dura, non l'immaginavo nemmeno io, ma se c'è la passione per il gioco è un percorso da intraprendere. Le esperienze nello sport agonistico ti fanno crescere e maturare molto.

Serena Williams o Belinda Bencic?

Belinda.

Federer o Nadal?

Federer... è Federer.

Pasta al sugo oppure grigliata di carne?

Grigliata.

«Il giro del mondo in 80 giorni« di Verne oppure «I promessi sposi» di Manzoni?

Il Giro del Mondo di Verne, anche perché il romanzo di Manzoni non l'ho ancora letto (ride).

Un commedia divertente o un film d'azione?

Un film d'azione.

In montagna con la neve o al mare con la sabbia?

Preferisco il mare.

Matilde ci dice che mangia delle pietanze sane ma non segue una dieta vera e propria, dorme dalle 7 alle 8 ore durante i giorni feriali, mentre nel weekend se ne concede nove.

Matilde sorride e ringrazia. Io contraccambio, mi complimento per la sua costanza e le do appuntamento all'anno prossimo.