Derby del Ticino Un sogno che dura da 57 anni

bfi

9.10.2021

E alla fine ci si stringe la mano.
E alla fine ci si stringe la mano.
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Stasera, alla Corner Arena di Lugano, andrà in scena il secondo derby ticinese della stagione, il 242esimo della storia. Una rivalità che non smette di affascinare e che proviamo a raccontarvi in chiave diversa. 

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242esimo derby della storia tra Lugano e Ambrì-Piotta, il primo stagionale andato ai bianconeri.

Articoli, libri, filmati, emozioni e ricordi lastricano la storia dell'evento sportivo per eccellenza in Ticino, che oltre al sole e Carla Del Ponte, gli altri confederati invidiano al Cantone di lingua italiana.

Inti Pestoni (sinistra) e Giovanni Morini, derby del 1° ottobre 2021 
Inti Pestoni (sinistra) e Giovanni Morini, derby del 1° ottobre 2021 
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Ho fatto un sogno...

...che Nicola Celio (101 presenze) e Sandro Bertaggia (89) vestivano la stessa maglia per smorzare gli attacchi davanti alla porta di Cristobal Huet, difesa senza macchia per 184 minuti. Ho sognato tutte le 45 reti di Peter Jaks, il quale vestiva una sola maglia, quella dell'immortale senza parte, e le 35 di Jörg Eberle, ariete veloce capace di anticipare i tempi, non solo dei difensori avversari, come fosse poca roba, ma bensì di una modernizzazione del gioco non più fatta di lunghi assoli farciti di curve non troppo strette.

Flavien Conne (sinistra) e Nicola Celio derby del 20 ottobre 2000
Flavien Conne (sinistra) e Nicola Celio derby del 20 ottobre 2000
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Ho sognato che i 42 assist di Nummelin e i 31 di Domenichelli fossero anticipati da cori e fischi, in egual misura, quanto i 157minuti trascorsi da Misko Antisin sulla panchina dei penalizzati. Ho sognato, perchè i ricordi svaniscono con il tempo e le generazioni, tutti i 2990 minuti durante i quali la gabbia di una delle due fameliche bestie era difesa da Pauli Jaks, stesso uomo, che per 188 volte dovette togliere il disco nero da dentro, mentre il pubblico, in egual misura, osannava e si disperava per la sorte infausta.

Ho sognato, un poco al rallentatore, quando Eloranta sfuggendo agli occhi di tutti, presenti e non, segnò dopo soli 15 secondi di gioco. Sogno perché a volte la realtà non par vera: Gagnon, Eberle e Jeker capaci di segnare uno, due, tre reti nello solo spazio di un minuto e 10 secondi. Apoteosi da una parte, disperazione dall'altra. 

Nel sogno c'è spazio anche per i giocatori Chibirev e Westrum, abilissimi nel calare il poker quando la mano si fa pesante e la vittoria diventa leggendaria. Igor (ancora Chibirev), poco importa di quale colore perché i sogni tolgono le tinte alle immagini per esaltare l'atto e l'emozione, eroe di una sera conclusa con sette punti all'attivo, Jörg (di nuovo Eberle) cecchino da undici reti segnate mentre l'avversario soffriva delle defezioni sul campo.

Luca Cereda (destra) e Jason York (sinistra), derby del 18 marzo 2006
Luca Cereda (destra) e Jason York (sinistra), derby del 18 marzo 2006
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Ho sognato anche Jason York passato dal Ticino lasciando in eredità 34 minuti di penalità in una sola sfida.

Tanti volti hanno popolato un sogno lungo 57 anni, molti di essi noti, da rimembrare, altri, che hanno perso splendore, tutti, in egual misura, fornitori di emozioni e attimi di vita, indimenticabili. 

Mi sveglio, o continuo a dormire, tra poco scenderanno in campo altri uomini, dai colori distinti ma accomunati dalla stessa missione: quella di continuare a farci sognare.