In occasione della sfida vinta contro l'Ajoie (7-2), i tifosi del Friborgo hanno chiesto a gran voce che tutti facciano la loro parte per far rimanere Andrey Bykov. Il 34enne è in scadenza di contratto.
L'Ambrì si affida a Cereda, i fratelli Dotti, Grassi, Trisconi e al figliol prodigo Inti Pestoni. Il Davos ha Ambühl, Corvi e Wieser. Il Lugano aveva Sannitz, Vauclair e Chiesa, aveva. Il Friburgo ha ancora Sprunger, Mottet e soprattutto, fino a fine stagione, Andrey Bykov.
Identificarsi in un club grazie ai propri giocatori in pista, lo si è capito, è un elemento importante. Muove le folle, calma gli animi o li agita, a dipendenza. Ci guadagnano tutti, in calore e probabilmente anche in prestazioni - e dunque in denaro.
«Andrey Bykov, Andrey Bykov, Andrei Bykov, superstar del Gottéron». La melodia è la stessa dall'inizio degli anni Novanta. Cambia solo il nome.
Slava è diventato Andrey, in un passaggio di consegne da padre a figlio. Papà Slava arrivò a Friborgo negli anni '90, in compagnia dell'amico Khomutov. I due deliziarono l'hockey nazionale come nessun altro. A Friborgo, anche se mancarono il titolo in più di un'occasione, hanno lasciato un ricordo indelebile. Uno dei due, Slava appunto, ha lasciato un figlio.
Ma oggi questa fiaccola potrebbe spegnersi, visto che il numero 89 è in scadenza di contratto. Nell'edizione di martedì de «La Liberté», il figlio del cinque volte campione del mondo con i colori dell'Unione Sovietica, ammette addirittura di voler sondare il mercato per «non rimanere ai margini» se non dovesse arrivare una soluzione da Friborgo.
Intervistato dal Blick, lo stesso Bykov ha ammesso di essersi commosso dopo i canti in suo onore. «È davvero difficile trattenere le lacrime in questi momenti. È difficile esprimere a parole quello che provo. Significa molto per me. Non credo ci sia niente di più bello».
È una melodia, che alla St-Léonard di Friborgo, risuona da decenni...
«Beh... è soprattutto merito di mio padre, ma è bello sentirlo di nuovo. Anche i ragazzi della squadra mi hanno detto che gli piace. Spero di poterlo ascoltare in altre occasioni. Ma a un certo punto, stasera, mi sono sentito come se fosse la mia ultima partita a col Gottéron. È stata una grande esperienza», ha raccontato Bykov sempre al Blick.
Dopo aver bloccato Kylian Mottet fino al 2027, i Dragoni ora dovranno fare altrettanto per tenersi stretto un loro pezzo di storia societaria, un cognome simbolo nel quale giovani e vecchi si identificano. Bykov.