Forze e debolezze Ecco perché tutto è possibile per la Nazionale contro la Serbia

Redazione blue Sport

2.12.2022

Un'ultima partita che vale gli ottavi.
Un'ultima partita che vale gli ottavi.
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Questa sera la Nazionale giocherà la partita decisiva contro la Serbia, per assicurarsi un posto negli ottavi di finale. La prestazione degli uomini di Yakin contro il Brasile fornisce tre riflessioni fondamentali, ma per motivi di causa maggiore, bisognerà tenere conto anche di nuovi fattori.

Redazione blue Sport

2.12.2022

Il tuo pronostico

1. Una panchina 'corta' davanti

Fabian Rieder (numero 25) non riesce ad anticipare il velocissimo Vinicius Junior 
Fabian Rieder (numero 25) non riesce ad anticipare il velocissimo Vinicius Junior 
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La partita contro il Brasile lo ha dimostrato: la mancanza di ampiezza nella squadra è forse la più grande debolezza della Nazionale svizzera. Contro il Camerun, le sostituzioni non hanno avuto conseguenze negative. Con di fronte il Brasile, senza Xherdan Shaqiri e Noah Okafor, assenti per infortunio, i contraccolpi si sono fatti sentire.

«Due giocatori offensivi infortunati allo stesso tempo hanno un peso», ha ammesso il direttore della Nazionale Pierluigi Tami.

Fabian Rieder ha giocato una discreta partita come sostituto di Shaqiri. Ma non è possibile fare questo tipo di sforzo per 90 minuti. Dopo la sua sostituzione, la perdita di sostanza dietro è stata evidente. Con Renato Steffen in campo, i brasiliani  hanno trovato più spazi. Dall'altra parte, la perdita di qualità è stata evidente anche dopo l'ingresso di Edimilson Fernandes al posto di Ruben Vargas.

Conclusione: la Svizzera deve sperare che Shaqiri e Okafor siano di disponibili fin dall'inizio. Mentre le ultime notizie riportano l'assenza di Sommer e Elvedi, vi è da sperare che i loro sostituti di serata, Kobel e Schär, siano pronti per la sfida difficile che li attende.

2. La difesa è il fiore all'occhiello

Manuel Akanji (a terra) anticipa il brasiliano Richarlison
Manuel Akanji (a terra) anticipa il brasiliano Richarlison
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Sì, la difesa svizzera con i centrali Manuel Akanji e Nico Elvedi davanti al portiere Yann Sommer, e con Silvan Widmer e Ricardo Rodriguez ai lati, è stata un baluardo difficile da superare, anche dal Brasile. È la carta vincente del collettivo svizzero. Un solo gol subito in due partite, di cui 82 minuti trascorsi indenni contro la potenza offensiva brasiliana, ne è una testimonianza. Poco importa se al posto di Sommer c'è Kobel, e se il compagno di Akanji invece di Elvedi sarà Schär.

Gregor Kobel è arrivato in ottima forma in Qatar, e così anche Fabian Schär, che non pochi si aspettavano nell'undici titolare contro il Camerun, viste le sue ottime prestazioni con il Newcastle.

Ma torniamo a chi ha giocato martedì. Akanji ha dimostrato contro il Brasile perché si è fatto strada sino al Manchester City. Il 27enne ha giocato in modo praticamente impeccabile. 

Grazie al supporto dei centrocampisti Fabian Rieder e Ruben Vargas, la maggior parte degli attacchi si è fermata su Silvan Widmer e Ricardo Rodriguez, nonostante la maggiore velocità dei brasiliani.

Il merito è anche di Murat Yakin. Una difesa stabile è sempre stata la base del successo del commissario tecnico della Nazionale.

Conclusione: si sapeva che la coppia di difensori centrali elvetici era di alto livello - Schär tanto come Elvedi. Il fatto che anche una grande favorita come il Brasile, forte dal punto di vista offensivo, non sia riuscita a trovare dei varchi è confortante. Una delle sorprese positive riguarda anche il fatto che gli esterni Widmer e Rodriguez sono stati in grado di padroneggiare anche le difficoltà più elevate.

3. L'attacco non può essere dimenticato

Embolo (sinistra) fa a spallate con il difensore del Brasile Marquinhos 
Embolo (sinistra) fa a spallate con il difensore del Brasile Marquinhos 
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Nessun tiro in porta, uno fuori bersaglio e tre tentativi bloccati: i numeri contro il Brasile sono stati devastanti. La partita ha messo impietosamente a nudo i limiti dell'attacco rossocrociato. Se la squadra di Yakin è impegnata nel lavoro difensivo come contro il Brasile, l'attacco ne risente molto.

Sarebbe sbagliato dare la colpa al quasi invisibile centravanti Breel Embolo. Un reparto offensivo funzionante è il risultato di una costruzione complessiva e contro il Brasile i giocatori hanno evitato qualsiasi rischio di commutazione veloce. A Murat Yakin è mancato il coraggio, a Yann Sommer i momenti di sollievo.

Conclusione: Yakin ha trasformato la difesa in una fortezza, ma a scapito della potenza offensiva. In vista della Coppa del Mondo, l'allenatore ha più volte sottolineato quanto sia fondamentale il giusto equilibrio. Al momento, la difesa sembra avere un peso maggiore. Anche contro il limitato Camerun è stato segnato un solo gol.

Se gli svizzeri non riusciranno a rimediare alle loro carenze offensive, dovranno sperare nei calci di rigore contro le grandi avversarie nella fase a eliminazione diretta. Se la Nati dovesse superare la fase a gironi, l'avversario negli ottavi di finale sarebbe probabilmente il Portogallo.