Due pesi e due misure Sul caso Juve: «Allora io rubo e con i soldi risolvo i problemi con la legge»

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31.5.2023

Stefano Bandecchi, presidente della Ternana
Stefano Bandecchi, presidente della Ternana
IMAGO/Independent Photo Agency

Ieri pomeriggio la FIGC e la Juventus hanno trovato un punto d'accordo per terminare la battaglia legale che stava infettando il calcio italiano. Una soluzione che non piace a tutti. Il presidente della Ternana si è espresso con chiare parole.

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La partita tra la Federazione italiana giuoco calcio (Figc) e la Juventus, diretta dal Tribunale federale nazionale è finita ieri. Per evitare una nuova e sanguinosa battaglia legale serviva un accordo. E così è stato.

Gravina «Il risultato più bello per trovare serenità»

Nessuna ulteriore penalità in classifica, ma una multa da 718mila euro alla società (si arriva al milione sommando le ammende di tutti gli incolpati) e la rinuncia dei dirigenti a perseguire qualsiasi altra forma di ricorso. Tutti, tranne l'ex presidente Andrea Agnelli. Su questa base si sono chiusi due anni di processi a colpi di udienze in ogni grado della giustizia sportiva, mettendo un punto definitivo, almeno in campo nazionale, sui processi legati al caso plusvalenze e alla manovra stipendi. Resterà da capire poi l'UEFA come si comporterà in campo internazionale, ma intanto il patteggiamento viene definito dal presidente federale Gabriele Gravina come «il risultato più bello del calcio italiano per trovare un momento di serenità».

Il presidente della Ternana non ci sta

A poche ore dall'accordo tra Juventus e la federazione italiana sono arrivate le accuse pesanti del presidente della Ternana e sindaco di Terni Stefano Bandecchi.

Intervenuto nel corso della diretta di calciomercato.it ai microfoni di TvPlay, Bandecchi ha criticato aspramente anche il presidente della Figc, Gabriele Gravina: «Con tutto il rispetto per Gravina penso che debba cambiare spacciatore, ha detto qualcosa di gravissimo per un uomo con una carica come la sua - le parole di Bandecchi - ha sbagliato, quello che ha detto non ha né capo né coda, forse voleva dire qualcosa di diverso. Non esiste nessuno considerabile sopra la legge, perché sennò scusate io domani vado a fare una rapina in banca e con quei soldi risolvo i miei problemi. Il mondo del calcio deve allinearsi di più con le problematiche di tutti i giorni».

«Io voglio bene ai tifosi della Reggina, ma il Chievo aveva una situazione simile ed è stato fatto fallire - ha detto ancora il numero uno della Ternana - il mondo del calcio continuo a capirlo poco, la Juventus ha debiti incredibili come Milan e Inter, è un mondo che fa vivere molto bene calciatori, allenatori, ma poi massacra i presidenti. Parlare con Gravina? Ci sono sempre discussioni, la Serie A prende molto più denaro di noi e ci sono discussioni incredibili tra A e B, in B abbiamo spese incredibili e infatti chi sale in A poco dopo scende, non c'è molto dialogo a oggi».

Agnelli non ci sta

L'ex presidente della Juventus Andrea Agnelli
L'ex presidente della Juventus Andrea Agnelli
KEYSTONE

E dunque multa alla Juventus e rinuncia ai ricorsi sportivi dei dirigenti incolpati che, così facendo, non potranno nemmeno accedere ai ricorsi amministrativi presso il Tar e il Consiglio di Stato (accessibili solo dopo aver espletato la giustizia sportiva).

L'unico a non sottoscrivere questo accordo è stato però l'ex presidente bianconero, Andrea Agnelli, la cui posizione è stata stralciata per non voler rinunciare alla possibilità di fare ricorso e per questo andrà a processo il prossimo 15 giugno, a patto che in questi giorni non trovi anche lui un accordo con la procura federale.