«È un topo di fogna» Quando Messi accettò i tagli salariali per tutti, ma non per sé

bfi

13.1.2023

 Leo Messi ai tempi del Barcellona
 Leo Messi ai tempi del Barcellona
KEYSTONE

Il quotidiano spagnolo Diario Sport ha fatto trapelare delle intercettazioni telefoniche degli ex amministratori del Barcellona: vennero usate parole offensive nei confronti di Lionel Messi. Ecco perché.

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Le rivelazioni pubblicate da Diario Sport stanno scuotendo il calcio spagnolo e i milioni di fan di Lionel Messi, in particolare. Secondo il quotidiano spagnolo infatti, i messaggi scambiati dall'ex consiglio di amministrazione del Barcellona, quello presieduto da Josep Maria Bartomeu, rivelano il forte astio che la dirigenza del club provava nei confronti dei pesi massimi dello spogliatoio.

Insulti nei confronti di Leo Messi

Vengono usati insulti pesanti e si ipotizzano ricatti, in particolare da parte di Leo Messi. Il fresco vincitore della Coppa del Mondo con la sua Argentina, e anche Gerard Piqué, erano chiaramente i più odiati dai membri dell'ex consiglio di amministrazione.

In una serie di chat WhatsApp, trapelate, è in special modo Román Gómez Ponti, allora responsabile dei servizi legali del Barça, a esprimersi con particolare astio. Ad alcune di queste conversazioni hanno partecipato anche Bartomeu (presidente dal 2014 al 27 ottobre del 2020), Òscar Grau (ex amministratore delegato del club), dirigenti come Jordi Moix, Oriol Tomàs e David Bellver, il direttore finanziario e il direttore della Strategia e dell'Innovazione.

Era il maggio del 2014, quando il quotidiano «El Mundo» annunciò la firma del nuovo contratto di Messi con il Barça: la chat di dirigenti e amministratori del club catalano si infiammò, in particolare a causa della fuga di notizie.

Riduzione stipendio periodo pandemia: non per Messi e Suarez

Anni dopo, Gómez Pontí si scatenò sulla chat in maniera davvero irrispettosa nei confronti di Leo Messi. Era il periodo della pandemia.

Sempre secondo 'Diario Sport', tra le altre cose, è spuntato un presunto messaggio di Messi scritto all'ora presidente Bartomeu in cui gli dice -durante la pandemia - che può ridurre lo stipendio degli altri giocatori ma che non deve toccare il suo o quello del suo amico Luis Suárez.

Gomez Ponti scrive al presidente: «Barto, onestamente, non puoi essere una persona così buona con questo topo di fogna. Il club gli ha dato tutto e lui si è dedicato a fare acquisti, cessioni, rinnovi, sponsor solo per lui,... Rodrigo Messi (fratello di Lionel ndr.) è un agente? Ma se non sa nemmeno leggere e il suo socio è uno spacciatore. E soprattutto l'accumulo di ricatti e la maleducazione che il club e noi abbiamo subito da questo nano ormonale che deve la vita al Barça... ah! Ma quando succedono cose brutte (la pandemia ndr.), si riceve il leggendario messaggio su WhatsApp: "Presi, diminuisci lo stipendio di tutti gli altri, ma non toccare il mio o quello di Suarez". Spero che se ne vada nell'indifferenza, che è la cosa peggiore che gli possa capitare».

Bartomeu: «Barça prima di tutto»

Lapidaria la presunta risposta di Josep Maria Bartomeu: «Sono d'accordo su molte cose, ma il Barça viene prima di tutto e questo tipo di articoli danneggia l'immagine del club».

Come se non bastasse, nelle conversazioni intercettate, si ipotizza che Joan Laporta, all'epoca ancora in campagna elettorale, sia stato il possibile autore della suddetta fuga di notizie. È l'ex direttore Oriol Tomàs ad avanzare l'ipotesi, ma Bartomeu è sospettoso anche se tutti sembrano concordare sul fatto che si tratti di un modo per costringere Messi ad andarsene e quindi «risparmiare 120 milioni di euro».

A un certo punto, Bartomeu ammette che «molte volte abbiamo ascoltato Leo, non sempre, ma molte volte, e il suo contratto, se non ci fosse stata la  pandemia, era totalmente assumibile».

Bartomeu ha sottolineato che il numero 10 rappresentava il 15 per cento del budget e che ciò «era corretto considerando tutto quello che genera».