Fiducia e continuità Croci-Torti: «È un treno che mi sento di prendere»

20.9.2021

Il neo allenatore del Lugano Mattia Croci-Torti 
Il neo allenatore del Lugano Mattia Croci-Torti 
KEYSTONE

È Mattia Croci-Torti il nuovo coach del Lugano. In lui la società vede un ottimo investimento in fatto di continuità, formazione e 'svizzeritudine del calcio'. 

«Se abbiamo delle persone competenti in questo paese bisogna dar loro la possibilità di dimostralo».

Chiaro, sibillino. Così Martin Blaser, CEO del Lugano, ha risposto a chi chiedeva se il il 39enne Croci-Torti ha sufficiente esperienza e'blasone'.

«Abbiamo la certezza di aver fatto la scelta giusta. Eravamo in tre a decidere e ci siamo trovati in perfetto accordo sulla nostra scelta», ha continuato Blaser.

«Certo, nel calcio come nella vita non ci sono sicurezze, ma da parte nostra sappiamo di aver fatto un lavoro serio di valutazione».

La scelta e la fiducia della società sono cadute su Mattia Croci-Torti, da quattro anni a Lugano, già assistente di Abel Braga.

«Posso portare molto entusiasmo e passione»

«Sono sciuro di non essere meglio di Braga - ha dapprima risposto il neo allenatore ad una domanda provocatoria di un giornalista in sala. - Io posso portare entusiasmo, sono molto positivo, fiducioso e carico. Sono botte di fiducia che ci vogliono. Se mi hanno scelto mi fa piacere. Ora tocca a me dimostrare di meritarmi questo posto. Vivo la responsabilità con calma; mi ci butterò con tutto il cuore, senza rimorsi».

«Qualcuno questa mattina mi ha detto che magari sarebbe stato più ragionevole aspettare», ha poi aggiunto il 39enne, «ma nella vita i treni passano e non so quante volte si fermano. Secondo me era bello salire su questo treno».

«Continuiamo sulla strada imboccata 20 giorni fa»

«I giocatori sono forti» ha continuato il neo allenatore in conferenza stampa.

«Ora dovrò inserire quattro giocatori nuovi e capire come potranno aiutarci per il bene della squadra. Bisogna capire come inserirli in un gruppo ben oliato».

Croci-Torti per la continuità e la 'svizzeritudine'

Dopo aver esonerato Braga, qualcuno si aspettava una scelta diversa: un nome conosciuto.

La società, per bocca di Blaser, ha invece fatto una scelta coraggiosa.

«Parliamo di un progetto serio, a lungo termine: continuità, formazione di allenatori, giocatori e tutti i dipendenti. Vogliamo perseguire questo» e stata la considerazione del CEO.

Il primo discorso da allenatore a tutti gli effetti

Cosa dirai alla squadra all'allenamento di oggi pomeriggio? 

«Onestamente non ci sarà un approccio diverso. Dobbiamo guardare alla partita di giovedì. La situazione è chiara e dunque continuiamo sulla strada presa 20 giorni fa», la risposta di Mattia Croci-Torti. 

Marco Padalino?

Sulla situazione di Marco Padalino in seno alla società bianconera, ancora, si è espresso Martin Blaser: «Con Marco Padalino ho discusso personalmente in maniera aperta. Non avrà più a che fare con la prima squadra. Ci sono competenze, le sue, che vorremmo sfruttare nel settore giovanile, come coordinatore, allenatore o addirittura come scout a livello nazionale. Metteremo una proposta sul tavolo e poi toccherà a lui decidere. Sono positivo», ha concluso il CEO congedando i presenti e ricordando quanto si sta lavorando per professionalizzare ulteriormente l'aspetto della comunicazione societaria verso l'esterno.