Il gigante parallelo di martedì, che grazie a Meillard ha portato una medaglia di bronzo alla Svizzera, ha fatto parlare molto.
Marta Bassino, solo 17esima nella qualifica, è stata la grande beneficiaria della controversa gara tra le donne nel gigante parallelo. Ai quarti di finale ha battuto la connazionale Federica Brignone recuperando il “massimo vantaggio possibile” di 50 centesimi della prima manche sulla pista rossa, più veloce dell'altra, ed ha passato il turno grazie a 12 centesimi di vantaggio.
Due piste diverse
In effetti nel gigante parallelo dopo la prima discesa il massimo vantaggio che si può ottenere è mezzo secondo, questo anche nel caso che l'avversario o avversaria esca dal tracciato. Essendoci effettivamente due percorsi differenti (rosso e blu) può capitare che uno dei due risulti più lento o più veloce dell'altro. Soprattutto come in questo caso dove il blu era circa tre metri più lungo.
Questo è proprio ciò che è successo oggi. Chi si è trovato sulla pista rossa nella seconda manche (più veloce rispetto alla blu ndr.), ha potuto trarre vantaggio dal poter recuperare uno svantaggio in molti casi inferiore rispetto a quello risultato dalla prima discesa.
Brignone arrabbiatissima
Federica Brignone era a dir poco furiosa al termine della gara. «Questa è stata la gara più ingiusta della mia vita, e oltretutto succede ad un Mondiale - ha sbottato l'atleta 30enne ai microfoni dei colleghi della RSI - sono veramente arrabbiata. Purtroppo però il regolamento è così... Non puoi fare un Mondiale di parallelo con le piste non uguali. Hanno sbagliato, mi dispiace dirlo ma Cortina ha fatto un grosso errore».
La "fortuna" di Bassino
Marta Bassino invece ha effettivamente potuto beneficiare di questa situazione con le due piste, alla luce dei fatti, molto diverse. Dopo aver eliminato la compagna Brignone, in semifinale nella prima discesa si è salvata accumulando 48 centesimi di ritardo dall'avversaria. Alla fine della seconda manche, nella quale l'italiana ha potuto beneficiare della pista più veloce (rossa), la Bassino e la Worley hanno fatto segnare esattamente lo stesso tempo. In caso di parità la regola vuole che a passare il turno sia l'atleta più veloce nella seconda manche, detto fatto Marta Bassino si è così qualificata per l'ultimo stadio della competizione.
Alla fine la sciatrice azzurra ha vinto la medaglia d'oro assieme all'austriaca Katharina Liensberger. Nella finale le due atlete hanno fatto registrare lo stesso tempo.