Quadro rubato Vittorio Sgarbi indagato per riciclaggio si difende: «Il quadro è mio»

Covermedia

10.1.2024 - 17:00

Vittorio Sgarbi
Vittorio Sgarbi

Il sottosegretario ai Beni Culturali è indagato dalla Procura di Macerata nell’ambito del dipinto attribuito a Rutilio Manetti. LE opposizioni ne chiedono le dimissioni.

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È confermata l'iscrizione del fascicolo per il reato di riciclaggio di beni culturali a carico di Vittorio Sgarbi.

Il sottosegretario ai Beni Culturali è indagato dalla Procura di Macerata nell’ambito della sparizione del dipinto del Seicento attribuito al sense Rutilio Manetti, intitolato «La cattura di San Pietro».

Come riporta l’AGI «l'opera, trafugata nel 2013 dal Castello di Buriasco, nel Torinese, riapparve in una mostra a Lucca nel 2021 come «inedito» di proprietà di Sgarbi, il quale ha sempre sostenuto che si trattasse un'opera diversa da quella rubata».

Sgarbi, come riportato dal Tgcom 24 si difende: «Non ho ricevuto nessun avviso d'indagine. Né saprei come essere indagato di un furto che non ho commesso. E per un reato compiuto 11 anni fa, in circostanze non chiarite dagli inquirenti di allora. Da questa notizia risulta una palese violazione del segreto istruttorio, l'unico reato di cui ci sia evidenza».

Cosa dice la legge

L'accusa prevista dall'art. 518-septies del codice penale sull'autoriciclaggio di beni culturali è però chiara, in caso di conferma dell’illecito.

«Chiunque, avendo commesso o concorso a commettere un delitto non colposo, impiega, sostituisce, trasferisce, in attività economiche, finanziarie, imprenditoriali o speculative, beni culturali provenienti dalla commissione di tale delitto, in modo da ostacolare concretamente l'identificazione della loro provenienza delittuosa, è punito con la reclusione da tre a dieci anni e con la multa da euro 6.000 a euro 30.000».

Il caso portato a galla da «Il Fatto Quotidiano» e da« Report»

Del caso si sono occupati il giornale «Il Fatto Quotidiano» e la trasmissione della Rai «Report».

Il fascicolo sarebbe stato aperto dalla Procura di Imperia, come derivazione di un'altra inchiesta per esportazione illecita di opere d'arte, relativo al Valentin de Boulogne.

Il fascicolo è stato poi trasmesso alla Procura di Macerata per competenza, perché Sgarbi dichiara il domicilio a San Severino Marche, di cui fu sindaco nel 1992, luogo da lui stesso designato per gli interrogatori.

Non è escluso che possa essere trasferito poi ad un'altra Procura e che cambi anche l'ipotesi di reato. Intanto i carabinieri hanno sentito il restauratore e i titolari dell'impresa di Correggio (Reggio Emilia) che avrebbe eseguito una copia dell'opera.

Indagato anche a Imperia nel 2023

Sgarbi , come ricordato dall'agenzia ANSA, è stato indagato nel 2023 dalla Procura di Imperia su una vicenda riguardante l'esportazione, ritenuta illecita, di un quadro all'estero. L'inchiesta, coperta dal segreto istruttorio, è confermata dal procuratore Alberto Lari.

Le opposizioni chiedono la testa di Sgarbi

«Basta tentennamenti, Meloni e Sangiuliano smettano di proteggere Sgarbi», afferma la capogruppo del PD nella Commissione Cultura della Camera, Irene Manzi. «Sono accuse molto gravi che, se confermate, si sommano a una situazione già compromettente per un responsabile delle istituzioni».

E il Movimento 5 stelle chiederà alla capigruppo della Camera di mettere in calendario una mozione di revoca per il sottosegretario Sgarbi, già depositata ad ottobre ed ora integrata, riferiscono fonti del Movimento.

«Se confermate le notizie che stanno uscendo, la vicenda confermerebbe la ‹gravità› della posizione del sottosegretario che ‹lede l'onore delle istituzioni› e non può mantenere il suo incarico», spiegano le stesse fonti.

La risposta di Sangiuliano

«Non faccio il magistrato. Se la magistratura arriverà a una conclusione ne prenderemo atto, ma i processi si fanno nei tribunali», ha detto su Rai Radio 1 il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, rispondendo a una domanda sulla richiesta di revoca dell'incarico al sottosegretario Vittorio Sgarbi, avanzata dal Movimento 5 Stelle.

«Ricordo - ha aggiunto - che, quando si è evidenziato un problema dei comportamenti di Sgarbi (in merito alle consulenze, ndr) sono stato io a mandare gli atti all'autorithy competente e loro si sono presi fino a febbraio per decidere. In funzione di quello che decideranno ci muoveremo».