La notte degli OscarSelma Blair e la sclerosi multipla: «Curavo i sintomi con l’alcol»
CoverMedia
28.2.2019 - 08:18
Il red carpet degli Oscar è stata anche la prima apparizione pubblica per Selma Blair, da quando le è stata diagnosticata la sclerosi multipla. L’attrice racconta di aver utilizzato l’alcol per sedare i primi segnali della malattia degenerativa: stanchezza, disfonia spasmodica e perdita dell’equilibrio.
Prima che le venisse diagnosticata la sclerosi multipla, Selma Blair «curava» i sintomi della malattia neurodegenerativa con l’alcol.
L’attrice ha rivelato al mondo intero lo scioccante responso medico a ottobre 2018, due mesi dopo esserne venuta a conoscenza.
La malattia provoca in Selma stanchezza estrema, disfonia spasmodica, perdita dell’equilibro e mancanza di coordinamento, ma la 46enne, nonostante la sua condizione, è determinata a lottare e ad andare avanti.
Sul red carpet con l'aiuto di un bastone
Con il sostegno di un bastone, la star ha brillato all'after party Vanity Fair della Notte degli Oscar, e all’indomani della cerimonia ha rilasciato un’intervista a Good Morning America in cui ha ricordato la sua reazione di fronte alla diagnosi shock.
«Ho pianto, non riuscivo a fermare le lacrime. Non erano lacrime di panico. Erano lacrime di una persona che aveva capito che doveva fare di più per un corpo di cui aveva perso il controllo. Poi mi sono sentita sollevata, perché soffrivo di quei sintomi sin dalla nascita di mio figlio (nel 2011, ndr). Avevo la sclerosi multipla e non lo sapevo. Mi sembrava che tutto fosse normale».
«Mi auto-curavo con l’alcol quando mio figlio non era con me - ha confidato la Blair alla giornalista Robin Roberts -. Bevevo, avevo continui dolori. Non ero dipendente, ma c’erano volte in cui non riuscivo a non farlo. Mi stavo autodistruggendo, mi chiedevo: “Come farò ad affrontare la vita?”».
Selma ha poi ricordato il momento in cui ha detto al figlio Arthur, avuto con l’ex fidanzato Jason Bleick, di essere affetta dalla sclerosi multipla.
«Ho dovuto dirglielo dopo il responso della risonanza magnetica. Gli ho detto: “Ho una cosa che si chiama “sclerosi multipla” - ha raccontato -. Lui si è quasi messo a piangere e mi ha chiesto: “Morirai?”. E io: “Non morirò, o meglio nessuno di noi sa come morirà. I dottori mi hanno detto che non morirò”. E lui si è tranquillizzato».
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