Durante «Che tempo che fa»Luciana Littizzetto al ministro Gasparri: «La legge sull’aborto non si tocca»
Covermedia
24.10.2022 - 16:42
Ospite nello studio di «Che tempo che fa», la comica invia una missiva al senatore Maurizio Gasparri sul tema dell'aborto contenuto nella legge 194.
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24.10.2022, 16:42
24.10.2022, 16:56
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Luciana Littizzetto si è esposta in merito al disegno di legge presentato lo scorso 13 ottobre da Maurizio Gasparri per riconoscere la capacità giuridica del concepito, andando così a minare la legge 194 sull’aborto.
Ospite nello studio di «Che tempo che fa», la comica ha indirizzato una lettera al senatore di Forza Italia per difendere il diritto di abortire.
«La legge 194, è quella che garantisce il diritto all’aborto, e sottolineo, non invita a farlo. È una legge del 1978, nata da un referendum, è una buona legge ma se cominci a metterci mano e a svuotarla perde il suo equilibrio e crolla», dice la Littizzetto.
«Dare il riconoscimento giuridico al feto significa che sia la donna che il medico potrebbero essere accusati di omicidio. Non è una quisquiglia. È piuttosto una semplice, affettuosa picconata ad un diritto che tante lotte e tante pene è costato alle donne. Caro Maurizio che sei maschietto, come fai a sapere meglio di una donna cosa è bene o non è bene fare? È come se un pipistrello volesse insegnare ad un delfino a nuotare. O un cavallo spiegasse a un’anatra come fare per volare».
Dose rincarata
La comica torinese ha poi rincarato la dose.
«La 194 è una legge che allarga i diritti e non li restringe, che non toglie nulla a chi l’aborto non lo vuole fare e concede la possibilità a chi invece non vede altra strada. Chi siamo noi per giudicare una scelta così dolorosa? Come posso sapere io come si sente una donna violentata che porta in grembo il frutto di quello strazio? Come posso sapere io come si sente una donna alla quale il medico ha detto che il bambino che sta crescendo dentro di lei dovrà vivere una vita intera di sofferenza? Come posso sapere io come si sente una ragazzetta di 15 anni che cercava amore e si è ritrovata mamma per errore? Come posso sapere io come si sente una donna sola, senza soldi, magari con altri figli che già non riesce a sfamare. E come posso sapere io come si sentono un sacco di altre donne che scelgono di non essere mamme per chissà quali motivi. Non lo so. Ma una cosa la so. So che basta un attimo Gaspy per tornare indietro di anni e ricominciare con i ferri da calza».