Spettacolo Harvey Weinstein in cella: «È avvilito»

CoverMedia

9.3.2020 - 13:10

Harvey Weinstein at the 70th Anniversary Dinner during the 70th Cannes Film Festival at the Port Canto on May 23, 2017 in Cannes, France

Where: Cannes, Alpes-Maritimes, France
When: 23 May 2017
Credit: Dave Bedrosian/Geisler-Fotopress/picture-alliance/Cover Images
Harvey Weinstein at the 70th Anniversary Dinner during the 70th Cannes Film Festival at the Port Canto on May 23, 2017 in Cannes, France Where: Cannes, Alpes-Maritimes, France When: 23 May 2017 Credit: Dave Bedrosian/Geisler-Fotopress/picture-alliance/Cover Images
Source: Dave Bedrosian/Geisler-Fotopress

L’ex produttore è stato dimesso dall’ospedale e ora si trova a Rikers Island, dove condivide la cella con altri detenuti anziani.

Per Harvey Weinstein si sono spalancate le porte del carcere.

L’ex produttore cinematografico è tornato in cella dopo aver trascorso gli ultimi giorni al Bellevue Hospital di Manhattan. All’interno della struttura ospedaliera, dove ha ricevuto dei trattamenti per le palpitazioni cardiache, il 67enne è stato soccorso anche per una brutta caduta, probabilmente causata dal suo precario equilibrio.

Ora Weinstein si trova a Rikers Island, dove, in attesa dell’imminente sentenza di condanna, sta condividendo la cella con altri anziani detenuti.

Come rivelato dalla sua portavoce Juda Engelmayer, Harvey è «avvilito» e ansioso per il lungo periodo di prigionia da cui è atteso.

«È una cella - ha dichiarato la Engelmayer al New York Post -. C’è un lavandino e un gabinetto. Tutti gli spazi sono in comune».

A proposito della caduta, la portavoce ha aggiunto: «Ha battuto la testa, pensava di avere una commozione cerebrale. Gli gira la testa da giorni».

«È molto avvilito, ma prova a rimanere ottimista per quanto sia possibile. Ha avuto molto tempo per riflettere sulla sua vita, è pentito dei suoi errori, ma sa che servirà una battaglia lunga e tutta in salita da qui in avanti».

L’ex boss della Miramax è accusato di violenza sessuale e rischia fino a 29 anni di carcere. La sentenza è prevista per l’11 marzo.

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