L'eredità di Al Capone La città di Chicago di nuovo nella morsa della criminalità

dpa

16.10.2018

La criminalità dilaga per le vie di Chicago. La polizia sembra perdere terreno di fronte alle bande criminali di strada. Gli abitanti non hanno intenzione di abbandonare la loro città, ma tentano di contrastare la violenza sul nascere.

Tannika Humphries è disperata. Il cadavere di sua figlia giace davanti all’altare della Stone Temple Missionary Baptist Church. Il corpo è disteso in una bara aperta, foderata di velluto lilla. Jahnae era la figlia maggiore, ma restava comunque la sua «bambina», come rivela. La donna di 41 anni è madre di nove figli, sei maschi e tre femmine. «Ormai me ne restano solo otto», dichiara.

Qualche giorno fa, Jahnae è stata vittima di un crimine. La giovane è stata colpita da una pallottola in viso, che l’ha interamente sfigurata. La sua morte è un simbolo della brutale realtà che regna per le vie di Chicago. Alcune bande di adolescenti saccheggiano i quartieri malfamati situati a sud e a ovest della città e non esitano a togliere la vita ad altri giovani della loro età. La polizia è testimone di questo genere di scene quasi quotidianamente.

Tannika Humphries non può neppure vivere il suo lutto in pace. I funerali non sono ancora cominciati, che tra i presenti già regna una certa agitazione. Sono infatti appena arrivati i membri di una banda criminale, giunti per dare l’addio alla ragazza con solennità. Tutti tirano il telefono cellulare fuori dalla tasca dei pantaloni, la cui cintura arriva all’altezza delle ginocchia, e basta un semplice messaggio dei loro rivali perché tutto vacilli. La polizia interviene, i visitatori scappano via.

La legge della strada

È questa la Chicago dell’estate 2018: la città di Al Capone è ritornata ad essere la capitale del crimine. Anche se in proporzione al numero di abitanti il tasso di omicidi è più elevato a Memphis o a Baltimora, la crudele legge della strada che regna in diversi quartieri della metropoli situata sulle rive del lago Michigan non è paragonabile a quella di nessun’altra realtà. In estate, la criminalità aumenta brutalmente– e a Chicago, purtroppo, criminalità è spesso sinonimo di omicidio.

Durante il primo week end del mese di agosto, 77 persone sono state ferite con una pallottola e 12 sono morte in seguito a colpi da arma da fuoco. Oggi, diverse settimane dopo, soltanto su uno dei sospettati pende un procedimento giudiziario. Il bilancio di queste ultime settimane non è maggiormente incoraggiante. Alcune centinaia di bande della strada commettono indisturbate i loro crimini, e non è raro vedere adolescenti di soli 12 anni passeggiare con armi da fuoco. Tutta questa violenza è da ricondurre a questioni di droga, di denaro – e di supremazia nel quartiere.

La guerra di strada che imperversa in questa città di tre milioni di abitanti si limita ad alcuni quartieri del sud e dell’ovest, sobborghi sottosviluppati, senza prospettive e principalmente abitati da afroamericani. È qui che Barack Obama un tempo ha fatto una serie di esperienze politiche, e sua moglie Michelle è cresciuta in questi luoghi.

La zona situata intorno a Garfield Park, a West Side, ne fa parte. Gli edifici sono austeri e gli spazi verdi sembrano dimenticati.

La polizia è impotente, cerca di evitare il peggio e di gestire la violenza. «Sparano. E se agiscono così, è perché sanno che se la caveranno sempre», spiega il capo della polizia Eddie Johnson. I tribunali e i procuratori dovrebbero reprimere di più. La maggioranza dei crimini sono la conseguenza delle rivalità tra le bande criminali della strada.

Difficoltà ad assumere poliziotti

Mentre in Germania il tasso di risoluzione degli omicidi si attesta intorno al 90%, qui a Chicago è del 14 %. Proporzionalmente al numero di abitanti, il tasso di omicidi è quasi due volte più elevato rispetto a New York. Il sindaco di Chicago Rahm Emmanuel ha difficoltà ad assumere poliziotti. Ha cercato di inviare più pattuglie nei quartieri interessati, ma senza successo.

Peraltro, Rahm Emanuel, che è sindaco della città da più di sette anni, è il bersaglio di numerose critiche alle autorità. È questione di corruzione di lunga data, di arroganza, di razzismo. «Chicago è la città più razzista degli Stati Uniti», ha dichiarato il pastore afroamericano Greg Livingstone, che gestisce l’organizzazione «Coalition for a New Chicago».

«Qui abbiamo due città diverse», spiega. Da un lato, il nord mondano, situato sulle rive del lago Michigan, in cui i ricchi bevono champagne sui loro yacht e i turisti ammirano l’architettura degli immobili Art déco, e dall’altro lato, i quartieri abbandonati del sud e dell’ovest.

Greg Livingstone raccoglie fondi e aiuta i poveri. Senza di lui, Tannika Humphries non avrebbe potuto pagare il funerale della figlia. «I love you, okay!», dice alla donna prima di partire. A Chicago, le iniziative cittadine come quella di Livingstone spuntano come funghi. Si tratta spesso di piccole organizzazioni che tentano di migliorare diversi aspetti nelle questioni di vicinato.

Progetto BAM («Becoming A Man»)

Marshaun Bacon e il suo progetto BAM («Becoming A Man»), che gestisce in maniera professionale, seguono una logica diversa. Gli operatori sociali si recano direttamente nelle scuole e si occupano di quei ragazzi che vengono considerati vulnerabili dai loro insegnanti. In totale, questo programma di intervento ha già permesso a 6800 ragazzi e a 1800 ragazze di beneficiare di un migliore sostegno.

«Abbiamo potuto aumentare il numero di diplomi del 20 per cento», spiega la portavoce Veronica Resa. Gli adolescenti hanno compreso che era meglio respirare profondamente prima di rispondere a una provocazione. «Ciò può aiutare in classe, di fronte a un professore poco conciliante, oltre che in presenza di poliziotti razzisti, pronti a combattere, o di un datore di lavoro che vi fa saltare i nervi.»

A Chicago, le cose devono migliorare progressivamente: gli esperti sono unanimi su questo punto. Qui, le statistiche parlano di una persona colpita da una pallottola ogni tre ore e di un morto ogni 15 ore. Se questi intervalli potessero dilatarsi, sarebbe già un grande passo. Per fortuna il lungo weekend della festa del Lavoro è stato piuttosto calmo – 23 feriti e 6 morti. Ma anche se la situazione un giorno dovesse migliorare, sarebbe ormai troppo tardi per Tannika Humphries.

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