Advertorial Legge sull’eID: un modello per il futuro

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17.2.2021

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In che modo possiamo mantenerci innovativi? La presidente del partito Giovani del Centro Sarah Bünter e l’imprenditrice Vanessa Foser parlano della ripartizione dei compiti fra Stato ed economia nel panorama svizzero.

La divisione dei ruoli fra Stato ed economia privata nella legge sull’identità elettronica (eID), al voto il 7 marzo, fa discutere. La politica ha posto le condizioni quadro e istituito una rigorosa protezione dei dati, ma saranno i privati, i cantoni e i comuni a sviluppare e gestire l’eID.

«La digitalizzazione e l’intelligenza artificiale stanno prendendo piede praticamente in tutti gli ambiti della nostra vita, dell’economia e dell’intera società», afferma l’imprenditrice Vanessa Foser (28). A suo parere svariati stati avrebbero riconosciuto l’importanza che questi aspetti rivestono per il benessere di una nazione. «Nel dibattito su chi debba rilasciare l’eID si pone la questione di chi disponga delle competenze idonee per mettere in atto questo importante progetto con successo e in modo mirato e lungimirante», afferma Foser.

«Disponiamo del necessario know-how»

Per Sarah Bünter (27), presidente del partito Giovani del Centro, non ci sono dubbi: «È importante che la politica istituisca un quadro giuridico che permetta alla tecnologia di costituire un valore aggiunto per la società». Sostiene inoltre che per l’implementazione finale delle tecnologie serva la collaborazione fra politica, scienza ed economia.

La cooperazione fra Stato ed economia è dunque un modello per il futuro? «Disponiamo delle risorse economiche per far progredire le tecnologie e anche del necessario know-how», dichiara Bünter, individuando nel nostro standard di formazione un importante punto di forza. Si dice tuttavia certa che le condizioni possano essere ulteriormente migliorate, soprattutto per le start-up. «In quest’ambito, nelle classifiche internazionali siamo più indietro rispetto ad altri paesi», sostiene la giovane politica.

Bünter si augura quindi che la legge sull’eID crei le condizioni per favorire ulteriori sviluppi. Un punto di forza, prosegue, è rappresentato dal fatto che la Svizzera disporrebbe così di una propria soluzione su cui poter avere il controllo. Una situazione in cui Bünter intravede un potenziale enorme, «poiché creerebbe una certa sicurezza giuridica». Di certo al momento, continua la presidente del partito, la Svizzera non è ancora all’avanguardia come dovrebbe. «All’estero molti processi vengono già digitalizzati, mentre da noi ci sono ancora diverse difficoltà perché l’identificazione online non può essere effettuata nello stesso passaggio».

Importante motore dell’innovazione

«Sono d’accordo con il fatto che l’identità digitale sia necessaria affinché la Svizzera possa continuare ad affermarsi come uno dei poli digitali e d’innovazione leader. Senza un’eID riconosciuta dallo Stato, infatti, molti processi non possono essere espletati completamente per via digitale. E ciò rappresenta un ostacolo inutile per le innovazioni», afferma Vanessa Foser. La presidente del consiglio di amministrazione di C-Level e co-fondatrice della AI Business School è specializzata in intelligenza artificiale e digitalizzazione.

Foser sottolinea che l’emergenza dovuta al coronavirus da un lato ha dato un enorme impulso alla digitalizzazione, ma dall’altro ha mostrato con chiarezza «che non disponiamo ancora in misura sufficiente delle competenze necessarie». Lo sviluppo, sottolinea Foser, potrà avvenire rapidamente solo se le cittadine e i cittadini nonché le imprese verranno aiutati a comprendere le tecnologie di nuova generazione e ad acquisire le competenze idonee per gestirle. «È giunto il momento di cogliere le molteplici occasioni offerte dalla digitalizzazione, promuovendo al contempo anche la consapevolezza in merito a eventuali difficoltà, rischi e pericoli».

Votazione sulla legge sull’eID

Con la legge sull’identità elettronica verificata e riconosciuta dallo Stato vengono poste le basi per un sistema di identificazione uniforme e sicuro nello spazio digitale. Consiglio federale, Parlamento, Cantoni et Comunità sostengono la legge sull’eID. Contro la legge è stato indetto un referendum. La votazione si svolgerà il 7 marzo 2021.

Maggiori informazioni sull’eID

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