Advertorial Cinque motivi per non temere i pagamenti mobili

In cooperazione con Mastercard

20.6.2022

Getty Images

Il pagamento mobile è il futuro, ma molte persone hanno timori di cosa potrebbe succedere pagando con il cellulare o lo smartwatch. Si tratta però di timori infondati, come ci spiega l’esperto di pagamenti Peter Durrer.

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20.6.2022

Sempre più persone pagano con lo smartphone anziché con il portafoglio. Non c’è da meravigliarsi: il pagamento mobile è semplice, veloce e sicuro. Attraverso lo smartphone o lo smartwatch, con Mobile Pay puoi pagare semplicemente senza contanti in qualsiasi situazione.

Le innovazioni, tuttavia, generano anche dei timori. Basti pensare che inizialmente anche la ferrovia spaventava molti e per questo motivo tante stazioni non sono state costruite in centro. Il termine tecnico che indica la paura delle novità tecnologiche è «tecnofobia».

Un fenomeno che si ripresenta anche nel pagamento mobile. Insieme all’esperto di pagamenti Peter Durrer di Mastercard Svizzera ti illustriamo i principali timori legati al tema del pagamento mobile e ti spieghiamo per quale motivo sono infondati.

Timore n. 1 – Il pagamento mobile non è sicuro

Molte persone che ancora non utilizzano Mobile Pay temono la possibilità di abusi e si sentono più sicure utilizzando la vecchia carta bancaria o di credito. Ma la sicurezza nei pagamenti mobili è addirittura superiore: «Esagerando un po’, il cameriere ha più possibilità di utilizzare in modo abusivo la vostra carta di credito quando la prende e ve la riporta che non con il cellulare che invece resta nelle vostre mani», spiega Peter Durrer. Svariati ausili tecnici fanno sì che il pagamento mobile sia addirittura più sicuro dei tradizionali metodi di pagamento.

Timore n. 2: I miei dati potrebbero essere hackerati

Essere hackerati è l’incubo di molti detrattori della tecnologia. Perché? «Il pagamento mobile è molto sicuro perché un cosiddetto token codifica i dati sensibili della carta. Il token è un numero generato casualmente, quindi i dati reali della carta non vengono memorizzati nel dispositivo», prosegue Peter Durrer. Quando si effettuano pagamenti mobili, quindi, vengono trasmessi dallo smartphone al terminale di cassa solo questi token in forma cifrata (e un crittogramma per una maggiore sicurezza) e non le informazioni confidenziali della carta o del conto del titolare. I dati sensibili sono così protetti in modo sicuro.

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Timore n. 3: Cellulare rubato – conto svuotato

I piccoli importi fino a 80 franchi possono essere pagati senza dover digitare il PIN. Questo significa che una persona con un cellulare rubato può addebitare piccole somme senza limiti? «Con le carte di credito è teoricamente possibile, anche se gli strumenti antifrode rileverebbero e segnalerebbero queste serie di pagamenti. Con gli smartphone, invece, anche la più piccola transazione deve essere confermata dall’impronta digitale o dal Face ID», spiega Peter Durrer. In altre parole: con un cellulare rubato non si possono nemmeno comprare le gomme da masticare.

Timore n. 4: Senza contanti sono spacciato

Il pagamento digitale va benissimo, ma oggi i contanti servono sempre: questo è ciò che molti pensano. È vero? «In rari casi sì, ma il pagamento mobile è oggi ampiamente diffuso e rappresenta il modello di pagamento del futuro. In quale forma – con un orologio, un cellulare o un chip – è il cliente a deciderlo», prosegue Peter Durrer. Anche la pandemia ha contribuito al fatto che ora è possibile pagare senza contatto anche nella panetteria di paese.

Timore n. 5: Con il pagamento mobile non si ha più il controllo sui pagamenti

Un altro timore è la perdita del controllo sui pagamenti. Le persone che pagano con dispositivi «lifestyle» come cellulari o smartphone perdono la visione d’insieme e comprano oggetti che normalmente non acquisterebbero. È vero? «No, affatto, è vero il contrario», afferma Peter Durrer. «Chi paga in modalità mobile vede immediatamente registrate le spese in modo chiaro e può consultarle in qualsiasi momento. In molti casi questo non è possibile con pagamenti in contanti». In effetti, oggi molte banche dispongono di applicazioni di mobile banking con le quali è possibile tenere sempre sotto controllo le spese. E grazie alle notifiche push, sei sempre al corrente di ogni transazione e dell’importo esatto.

Si tratta di un contenuto sponsorizzato. «In cooperazione con…» significa che il contenuto è stato prodotto per un cliente e pagato da quest’ultimo.