«Documenti d'oro» Accesso all’UE, passaporti agli oligarchi tramite una ditta svizzera

tem / pab

31.1.2023

Immagine simbolica: un passaporto austriaco.
Immagine simbolica: un passaporto austriaco.
imago images/blickwinkel/xblickwinkel/McPHOTO/A.xSchauhuberx

Spendendo molto è possibile acquistare un passaporto che apre le porte all'Europa e allo spazio Schengen. Lo fanno oligarchi, arabi o cinesi facoltosi. Alcune aziende fanno da intermediarie: una di queste, stando alle informazioni della RTS, si trova in Svizzera. Il giro d'affari è di diversi miliardi di dollari. 

tem / pab

31.1.2023

Transparency International, un'ONG che si occupa di corruzione, è preoccupata per un mercato che soprattutto dopo le sanzioni internazionali alla Russia è diventato molto rilevante: quello della vendita di passaporti. 

«Diversi uomini d'affari russi, alcuni oligarchi corrotti, sono diventati cittadini dell'Unione Europea» evidenzia Roland Papp, membro dell'organizzazione, alla RTS.

Dopo l'acquisto, queste persone possono muoversi liberamente, anche in Svizzera, ed è difficile fermarli. Un esempio è quello di Akady Volozh: «Un uomo d'affari russo, fondatore di Yandex, un sito di informazione e motore di ricerca in Russia. Volozh ha comprato la cittadinanza maltese e dalla scorsa estate è stato sanzionato dall'Unione europea siccome è molto legato al Cremlino». 

Questa problematica tocca da vicino la Svizzera perché un'azienda prolifica in questo business si trova all'interno dei nostri confini.

Il «re dei passaporti» svizzero, un giro da 26 miliardi

L'avvocato di Zurigo Christian Kälin è il presidente del CdA della Henley and Partners, azienda che ha fondato e  che compra e vende passaporti. L'attività è legale ed è molto fruttuosa: ogni anno vengono acquistati per centinaia di migliaia di euro passaporti da persone facoltose di varie nazionalità, ad esempio arabi, cinesi o russi. 

Le nazioni che fanno parte del programma sono undici, vari paesi caraibici ma anche Malta e Austria. Il vantaggio per i Governi è di attrarre persone facoltose - e quindi i loro soldi.

Secondo Kälin, che ha rilasciato una delle rarissime interviste alla RTS dopo lunghe trattative, «la nazionalità è una lotteria totalmente ingiusta», e quindi l'obiettivo della sua azienda sarebbe di rimediare a questa disparità, ovviamente contro una montagna di soldi.

Stando a un'inchiesta di «Mise au point» della RTS, la cifra di affari di questo business sarebbe infatti di circa 26 miliardi di dollari. La Henley and Partners trattiene una commissione ogni volta che un passaporto viene venduto.

Migliaia di «passaporti d'oro» provenienti da Malta

A Malta, nel 2014, il Governo di Joseph Muscat ha lanciato un programma che vendeva passaporti in cambio di investimenti nel Paese. Stando alla RTS, l'isola ha venduto i documenti, a parecchie persone facoltose che hanno potuto così accedere all'Europa e allo spazio Schengen. 

Malta in pochi anni, con questo business è così riuscita a intascare, secondo la RTS, ben sette miliardi. Infatti, per ottenere il suo passaporto, con l'aiuto di Henley and Partners, è sufficiente investire un milione di euro nel paese.

La giornalista investigativa Daphne Caruana Galizia - uccisa nel 2017 dopo le rivelazioni sui Panama Papers - ricorda la RSI, era stata la prima a evidenziare le irregolarità nel programma. Ad esempio, l'obbligo di risiedere sull'isola non veniva applicato: varie inchieste giornalistiche hanno dimostrato come oligarchi o altri personaggi facoltosi risiedessero nel Paese solo fittiziamente.

A Marzo l'Unione Europea ha bloccato il programma. Strategie di questo tipo potranno essere attuate solo con maggiori controlli, soprattutto sulla residenza.

Tra il 2011 e il 2019, secondo il Parlamento europeo, i passaporti d'«oro» ottenuti sono stati almeno 130'000. I Paesi membri dovranno valutare se ritirarli.