Ma se e solo se... Tanner: «Superata l'ondata di Omicron, misure non più necessarie»

ats

23.1.2022 - 09:01

Verso un'estate di nuovo normale?
Verso un'estate di nuovo normale?
Keystone

Una volta superata l'ondata di Omicron, con l'arrivo dell'estate, le restrizioni anti-Covid statali non serviranno più, mascherine e test potrebbero presto diventare facoltativi: lo afferma l'epidemiologo Marcel Tanner.

23.1.2022 - 09:01

Stando all'ex membro del gruppo di esperti (Task force) che consiglia il governo federale più importante sarà puntare sulla responsabilità individuale.

I provvedimenti come la protezione obbligatoria del viso e il certificato Covid in modalità 2G non saranno più necessari «se continuiamo a vaccinarci e a fare il richiamo a sufficienza», afferma l'esperto in un'intervista pubblicata oggi dalla SonntagsZeitung.

Il requisito per arrivarci è però che la società e ogni individuo si assumano le proprie responsabilità.

Secondo Tanner «continueranno a esserci focolai di Covid-19, anche piccole ondate». Ma in futuro, tali focolai potrebbero essere controllati e contenuti con «misure mirate, selettive e volontarie». A suo avviso le imprese dovrebbero poi decidere da sole se, quando e a quali condizioni i dipendenti saranno tenuti a lavorare in azienda o a casa.

Stop a test ampi e a raccolta di masse di dati

Il ricercatore, che ha già accompagnato scientificamente diverse epidemie precedenti in altri continenti, è convinto che anche i ristoranti prenderanno misure di propria iniziativa in caso di un altro focolaio locale. «Confido che la nostra società abbia questo temporaneo autocontrollo», afferma. Secondo lo scienziato, questo ha sempre funzionato nelle precedenti epidemie.

Stando a Tanner dopo l'ondata di Omicron si deve anche smettere di «testare ampiamente e raccogliere masse di dati». «Le previsioni non migliorano con l'enorme quantità di dati, ma provocano solo nuove paure».

Lo specialista suggerisce che in futuro la diffusione del coronavirus sia monitorata solo con campionature casuali, cioè in modo simile all'influenza. In linea di principio, «solo coloro che hanno sintomi che fanno pensare al coronavirus dovrebbero essere testati», conclude l'epidemiologo.

ats