Ministero pubblico Lauber nel mirino della Vigilanza per il caso FIFA

ATS

25.4.2019 - 12:36

L'Autorità di vigilanza del Ministero pubblico della Confederazione è intenzionata a fare piena luce sugli incontri fra il procuratore generale Michael Lauber (foto) e il presidente della Federazione internazionale di calcio Gianni Infantino.
L'Autorità di vigilanza del Ministero pubblico della Confederazione è intenzionata a fare piena luce sugli incontri fra il procuratore generale Michael Lauber (foto) e il presidente della Federazione internazionale di calcio Gianni Infantino.
Source: KEYSTONE/PETER SCHNEIDER

Nel 2018 l'intricata vicenda legata alla FIFA è stata al centro dell'attività dell'Autorità di vigilanza del Ministero pubblico della Confederazione (MPC).

In particolare l'organo di controllo è intenzionato a fare piena luce sugli incontri fra il procuratore generale Michael Lauber e il presidente della Federazione internazionale di calcio Gianni Infantino, ha precisato oggi in occasione della presentazione del rapporto annuale.

L'autorità di vigilanza metterà a disposizione tutte le risorse per chiarire la situazione, ha dichiarato alla stampa il suo presidente Hanspeter Uster. «Non sappiamo con certezza cosa sia successo.»

L'MPC si occupa della vicenda FIFA dal 2015. A seguito di una denuncia penale presentata dalla federazione stessa nel 2014, quando era presieduta da Joseph Blatter, è stato avviato un procedimento penale contro ignoti per amministrazione infedele e riciclaggio di denaro tramite conti bancari elvetici.

25 indagini penali aperte

L'inchiesta si poi allargata fino a comprendere più vicende: l'MPC conduce attualmente 25 indagini penali, collabora con 15 autorità straniere e analizza documenti per un volume totale di dati di 19 terabyte. In quanto entità giuridica, la FIFA non è accusata in nessuno dei procedimenti: è parte lesa e collabora con la Procura federale per chiarire i fatti.

Data la complessità dell'indagine, l'organo di vigilanza riconosce la necessità che le autorità discutano dei procedimenti con le parti. I due incontri informali che si sono svolti nel 2016 tra Michael Lauber e il neoeletto presidente della FIFA Gianni Infantino non sono anomali in quanto tali; il problema è che il codice di procedura non è stato rispettato.

Tutti gli atti essenziali devono essere registrati in verbali, ma questo non è avvenuto. Documentare gli incontri in modo trasparente è essenziale, ne va della credibilità dell'istituzione, ha detto Hanspeter Uster, presidente dell'Autorità di vigilanza. Tutte le parti coinvolte del procedimento inoltre hanno diritto a visionare i fascicoli completi.

Nel novembre 2018 l'organo di controllo ha raccomandato che gli incontri e le discussioni con le parti e le altre persone coinvolte nel procedimento vengano menzionati nel dossier. L'applicazione di questa raccomandazione sarà monitorata fino alla fine del 2019. Lauber ha assicurato che si atterrà a queste regole, ma vuole prima attendere il parere giuridico del Tribunale penale federale.

Un terzo incontro?

La questione relativa a un possibile terzo incontro fra Lauber e Infantino suscita un altro tipo di domande, ha detto Uster. L'Autorità di vigilanza dell'MPC sta valutando l'opportunità di avviare un'indagine disciplinare nei confronti del procuratore generale. I giornali del gruppo Tamedia hanno rivelato la settimana scorsa che ci sarebbe stato un terzo incontro fra Lauber e Infantino nel 2017, di cui il magistrato non ha fatto menzione.

L'indagine preliminare dovrebbe concludersi entro la fine della prima settimana di maggio. Bisogna capire perché Lauber, alla domanda se ci fossero stati ulteriori colloqui con la FIFA o con l'UEFA (Unione delle associazioni calcistiche europee) dopo il 2016, ha risposto con un «no», ha detto Uster. «Occorre inoltre chiarire per quali ragioni tutte le persone interrogate finora non ricordino questo incontro», ha aggiunto il presidente dell'autorità di vigilanza, senza precisare l'identità dei possibili testimoni.

Un eventuale procedimento disciplinare verrebbe condotto da una persona esterna. Le sanzioni possibili vanno da un avvertimento a una riduzione del 10% dello stipendio per un anno. Il risultato potrebbe anche avere un impatto sulla rielezione da parte del Parlamento del Procuratore generale per il periodo 2020-2023.

Tornare alla home page