Oltre 3,2 milioni di persone sono scappate dall'Ucraina dall'inizio del conflitto, il 24 febbraio. In Svizzera ne sono finora giunte poco meno di 8000. Il continente europeo si trova a dover affrontare una sfida che non ha eguali dalla seconda guerra mondiale, è stato sottolineato oggi in conferenza stampa a Berna dai responsabili federali e cantonali.
«Non sappiamo quanti rifugiati ci siano per davvero in Europa», ha affermato Christoph Curchod, della Segreteria di Stato della migrazione (SEM), aggiungendo che la situazione è poco chiara.
Il numero di rifugiati che giungerà in Svizzera dipende da due parametri: la dimensione della diaspora e la distanza. Nella Confederazione ci sono circa 15'000 ucraini, ciò che rappresenta «una piccola diaspora rispetto ai nostri vicini europei», ha precisato.
Oltre 1000 persone al giorno possono essere registrate nei centri federali d'asilo, sette giorni su sette. Ridurre significativamente i tempi di attesa è una delle nostre principali preoccupazioni, ha rilevato la SEM in una nota.
Per evitare il più possibile i tempi di attesa, i rifugiati possono presentare una domanda sul posto o per via elettronica e ricevere una proposta di appuntamento. La SEM sta anche lavorando su uno strumento online che permetta di compilare e presentare un modulo direttamente su un telefono cellulare.
David Keller, capo dell'unità di crisi asilo della SEM, ha rilevato come il modulo messo online ieri sia già stato usato attivamente e abbia già avuto un effetto notevole sulle code davanti ai centri federali d'asilo. Uno dei vantaggio di questo strumento è che garantisce l'accesso all'assistenza sanitaria.
A pagare è la SEM, che poi si mette d'accordo con le casse malattia e i cantoni, ha spiegato Keller. Quest'ultimo ha pure rilevato che la SEM può ancora gestire il lavoro con il proprio personale, ma a lungo termine dovrebbero essere assunti dai 100 ai 150 dipendenti qualificati.
Disponibili circa 9000 posti di alloggio
Per quanto riguarda gli alloggi, la SEM dispone attualmente di circa 9000 posti - rispetto ai 4000 dell'inizio della guerra - ed è impegnata nella ricerca di ulteriori disponibilità.
Il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) ha già messo a disposizione temporaneamente 1800 posti nelle caserme di Bülach (ZH) e Bure (JU). Tra pochi giorni, andranno ad aggiungersene altri 300 nella piazza d'armi di Glaubenberg (OW), si legge su una nota diffusa dalla SEM.
I cantoni stanno facendo altrettanto. La situazione è «accettabile» in Svizzera, ha rilevato davanti ai media Gaby Szöllösy, segretaria generale della Conferenza dei direttori cantonali delle opere sociali (CDOS), aggiungendo che la cooperazione tra i vari attori funziona molto bene, anche se ci sono delle incomprensioni.
Ad aiutare, in questo contesto, è anche l'esperienza maturata nel 2015 e 2016, quando ci fu un grande afflusso di rifugiati.
Importante che non ci siano disparità tra le diverse regioni
Per i cantoni è importante che non ci siano disparità tra le diverse regioni. Per equilibrare il più possibile il carico, i rifugiati che non si trovano già con parenti o conoscenti in un determinato cantone dovrebbero essere distribuiti il più equamente possibile in base al numero di posti disponibili.
Una grande sfida è rappresentata dalle persone ferite o traumatizzate dalla guerra. La CDOS è attualmente in trattative con la SEM per definire un processo che fornisca ai cantoni del tempo per trovare delle buone soluzioni per una presa a carico.
La SEM e i cantoni hanno inoltre sottolineato il loro impegno per ridurre il rischio di abusi, come la tratta di esseri umani, lo sfruttamento sessuale o sul lavoro. I rifugiati ricevono per esempio un volantino con informazioni e indirizzi di contatto sull'argomento quando si registrano.
Quasi 6'500 in Svizzera, oltre 600 in Ticino
La SEM, giova ricordarlo, si aspetta tra i 35.000 e i 50.000 rifugiati dall'Ucraina entro giugno in Svizzera.
La SEM comunica su Twitter che essi sono già a quota 7'903, specificando che 3'664 persone sono state prese a carico da privati. L'esercito svizzero ha messo a disposizione le caserme di Bülach (ZH) e Bure (JU) come alloggio di emergenza per i rifugiati.
Ieri proprio la SEM aveva comunicato che i centri federali d'asilo svizzeri si stanno riempiendo. Sei di essi sono già ai limiti: si tratta dei centri di Chiasso, Zurigo, Berna, Basilea, Altstätten (SG) e Boudry (NE).
Da sabato solo a Chiasso sono state registrate già 640 persone. Secondo la chiave di riparto è previsto che rimangano in Ticino circa 2'500 persone.
Tre milioni di rifugiati nell'UE
La commissaria agli Affari interni dell'Unione Europea Ylva Johansson mercoledì ha detto: «Circa 3 milioni di rifugiati sono entrati in Ue», di cui «1,7 milioni in Polonia, 600.000 in Romania, 250.000 in Ungheria», altrettanti in Repubblica Ceca, nonostante non confini con l'Ucraina, e «200.000 in Slovacchia». A questi si aggiungono 300.000 profughi arrivati in Moldavia.
Segui la situazione attuale in Ucraina nel nostro live-ticker: