Difesa Süssli, il capo dell'esercito: «Non c'è un buco nel budget, ma mancano i mezzi per svolgere i nostri compiti»

cp, ats

1.2.2024 - 17:29

Il comandante dell'esercito svizzero, Thomas Süssli.
Il comandante dell'esercito svizzero, Thomas Süssli.
Keystone

A causa del rallentamento dei mezzi finanziari attribuiti all'esercito, a quest'ultimo mancano mezzi per 11,7 miliardi di franchi per far fronte a tutti i suoi impegni e investimenti.

Lo ha dichiarato oggi, giovedì, ai media il capo dell'esercito Thomas Süssli, riferendosi a notizie dei media circa un deficit miliardario nel bilancio dell'armata. Tuttavia, per quest'anno le fatture potranno essere regolate.

Il rinvio del previsto incremento, fino all'1% del PIL, dei mezzi attribuiti all'esercito dal 2030 al 2035 significa che fino almeno al 2027 i mezzi a disposizione saranno limitati e che bisognerà quindi pensare a nuove priorità.

Maggiori mezzi a disposizione della truppa si vedranno a partire dal 2028 e nel 2035, ha spiegato il capo dell'esercito. Fra l'altro, ha puntualizzato Süssli, già nel marzo 2023 avevamo comunicato in modo trasparente che cosa significasse il ritardo nell'incremento del budget destinato alla truppa.

«Non c'è un buco nel budget»

Secondo un'inchiesta di SRF, all'Esercito svizzero mancherà un miliardo di franchi entro la fine del 2025 per pagare gli acquisti già decisi. Una situazione che Süssli ha illustrato oggi alla Commissione della politica di sicurezza del Consiglio degli Stati.

Secondo Süssli, a fine 2022 l'Esercito svizzero aveva impegni finanziari in sospeso per circa 13 miliardi. Ha poi sottolineato che non esiste un «buco finanziario. Tutti i pagamenti sono stati garantiti per l'anno in corso»

Altri obblighi, per un totale di 800 milioni, sono stati rinviati al 2025. La cifra di 1,2 miliardi mancanti non è nostra, ha puntualizzato Süssli, aggiungendo che «siamo in grado di pagare tutti i nostri conti».

Problemi di liquidità? Niente drammi

Per Süssli, il fatto che ci siano problemi di liquidità non è un dramma. La gestione di questo aspetto non è sempre facile, ma è un problema che può essere risolto. A suo parere, in ogni caso, «non sono stati commessi errori».

«I nostri specialisti hanno fatto ciò che era necessario», ha sottolineato, ribadendo che l'esercito ha comunicato in modo trasparente in ogni momento, sia alle commissioni parlamentari che alla «ministra» della Difesa Viola Amherd.

Nei prossimi anni, le forze armate dovranno comunque negoziare le modalità di pagamento con i produttori e i fornitori di attrezzature.Non si escludono ritardi nelle consegne per il 2025 e oltre.

Ci si concentra sulle capacità di difesa

«Gli investimenti per il rafforzamento delle capacità di difesa non saranno possibili fino al 2028», ha dichiarato. A partirne sarà, per esempio, l'artiglieria, compresi i carri armati, tutti elementi che sono diventati importanti alla luce della guerra in Ucraina.

Süssli ha poi spiegato che la recente cancellazione – decisione che ha suscitato qualche malumore – di due grandi manifestazioni come Air Spirit 24 e Defence 25, e di appuntamenti minori, alleggerirà il bilancio dell'esercito di circa 3,5 milioni.

L'esercito ha deciso di effettuare i tagli per concentrarsi sulle proprie capacità di difesa.

Si lavora a soluzioni per il 2025

Al momento, l'esercito sta lavorando per risolvere i problemi di liquidità causati dal rinvio dell'aumento del budget.

Si sta lavorando a soluzioni per il 2025. In particolare, si stanno riesaminando progetti di armamento più importanti, come Air2030, ha aggiunto Gerhard Jakob, direttore delle finanze delle Forze Armate.

Si stanno cercando opzioni per rendere più flessibili le rate di pagamento. Ciò non avrebbe alcun impatto sui tempi di consegna e non comporterebbe costi aggiuntivi.

cp, ats