COVID-19La Task force gela sulle aperture: «Crescita esponenziale dei casi»
bt, ats
18.3.2021 - 17:45
La task force scientifica della Confederazione vede poco spazio per nuove riaperture da parte del Consiglio federale. Nella loro ultima valutazione della situazione epidemiologica, gli esperti ritengono che ci si trovi in un momento di forte crescita delle infezioni.
Keystone-SDA, bt, ats
18.03.2021, 17:45
18.03.2021, 17:54
SDA
Se si analizzano i dati attuali, si può presupporre che la Svizzera sia nel bel mezzo di un aumento esponenziale dei contagi da coronavirus, si legge nel documento pubblicato oggi.
Domani il governo informerà sugli eventuali allentamenti alle restrizioni attualmente in vigore per arginare la pandemia.
Soltanto nella regione del lago di Ginevra e nell'Altipiano i casi appaiono stabili. Qualsiasi aumento dei contatti o della mobilità porterebbe pertanto a un ulteriore incremento delle infezioni, avverte la task force.
Ancora troppo pochi immunizzati
Inoltre, i modelli suggeriscono che sono ancora troppo poche le persone immunizzate – grazie al vaccino o agli anticorpi sviluppati dopo essersi ammalate – contro il virus. È quindi decisamente presto per sperare in un rallentamento della tendenza al rialzo.
Tra i fattori chiave per interpretare l'andamento dell'epidemia vi è come noto il tasso di riproduzione, al quale però gli scienziati guardano con diffidenza. A loro giudizio questo valore nelle prossime settimane non rifletterà più in modo affidabile le dinamiche di trasmissione, a causa della vaccinazione progressiva dei gruppi a rischio.
Stando alla task force, i casi confermati ogni 100'000 abitanti negli ultimi 14 giorni sono 186, un dato inferiore ai quasi 200 di cui parla l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). Il ritocco al ribasso è però poco più che cosmetico: rimane infatti distante il parametro di riferimento (166) da raggiungere per aspirare a nuove riaperture.
Confermata infine la predominanza della cosiddetta variante britannica. Secondo i calcoli degli esperti almeno nove contagi su dieci che si verificano oggi come oggi sono da ricondurre a tale specifica mutazione del virus. Sotto questo aspetto, la zona del Lemano è 1-2 settimane avanti rispetto al resto della Svizzera.