Pandemia Certificato Covid diventa obbligatorio a l'EPFL, l'UNIL e UNINE

mp, ats

9.9.2021 - 17:07

All'Università di Losanna (qui nella foto), così come al Politecnico, verrà introdotto il certificato Covid obbligatorio dal 21 settembre
All'Università di Losanna (qui nella foto), così come al Politecnico, verrà introdotto il certificato Covid obbligatorio dal 21 settembre
Keystone

Gli atenei vodesi e neocastellani introducono il certificato Covid. Sia il Politecnico federale di Losanna (EPFL), sia le università di Losanna che di Neuchâtel (UNINE) hanno deciso di renderlo obbligatorio dalla ripresa dei corsi il prossimo 21 settembre.

mp, ats

Tali decisioni sono state prese all'indomani dell'annuncio del Consiglio federale, che ha esteso l'uso del «pass sanitario» lasciando la libertà alle alte scuole di imporlo agli studenti. All'EPFL, la misura è valida per tutti i corsi e gli esercizi, ha indicato oggi la sua portavoce Corinne Feuz.

Quest'ultima ha precisato all'agenzia Keystone-ATS che la disponibilità dei corsi sarà garantita a tutti grazie all'insegnamento a distanza. «Gli studenti che non hanno un certificato Covid non saranno quindi esclusi dall'insegnamento», ha sottolineato.

Il certificato offrirà «una migliore garanzia sanitaria» agli studenti che assisteranno ai corsi «in presenza». Consentirà inoltre di utilizzare le infrastrutture a pieno regime. «Per i nostri studenti, ciò permetterà un vero ritorno alla vita universitaria», ha aggiunto Feuz.

L'EPFL sta ora lavorando all'attuazione dei controlli. Il Politecnico federale di Losanna sta pure studiando la possibilità di rendere obbligatorio il certificato presso i suoi collaboratori. Tale misura può tuttavia essere adottata soltanto al termine di una consultazione interna, ha precisato la portavoce.

Vaccinazione sul posto

Oggi anche la comunità studentesca dell'Università di Losanna (UNIL) ha ricevuto un messaggio da parte della direzione sull'introduzione del certificato Covid obbligatorio. Tutti i corsi del livello bachelor e master sono interessati da questo provvedimento. Dettagli sulla attuazione della misura saranno rivelati la prossima settimana.

Da notare che il «pass sanitario» sarà già obbligatorio da lunedì prossimo sul campus dell'UNIL, per l'accesso ai servizi di ristorazione, alle infrastrutture sportive e alle biblioteche. Occorrerà pure dimostrare di avere le carte in regola per recarsi nei ristoranti e nelle caffetterie dell'EPFL.

I due atenei ricordano infine che da lunedì una campagna di vaccinazione avrà luogo sul posto. Le due somministrazioni del vaccino saranno possibili sul campus, la prima anche senza appuntamento. La vaccinazione verrà assicurata da Unisanté.

Anche all'Uni di Neuchâtel

Anche gli studenti dell'Università di Neuchâtel oggi sono stati informati che il certificato Covid sarà obbligatorio per l'inizio dell'anno accademico il prossimo 21 settembre.

I dettagli della sua attuazione saranno ancora discussi nei prossimi giorni, ma è già sicuro che la ritrasmissione in «streaming» dei corsi verrà garantita per le persone che non potranno recarsi sul posto, ha indicato il responsabile della comunicazione Nando Luginbühl.

Allo studio anche altrove

Pure in altre università romande e svizzero-tedesche, l'introduzione del certificato Covid non è esclusa. A Friburgo, ad esempio, il responsabile della comunicazione dell'università, Marius Widmer, ha indicato che una decisione verrà presa all'inizio della prossima settimana. Ha in particolare sottolineato che senza «pass», la capacità delle sale dovrebbe nuovamente essere ridotta a due terzi al massimo.

All'Università di Berna la direzione ha già deciso di introdurre dal 1. settembre l'obbligo del certificato Covid per tutte le attività, ad eccezione dell'insegnamento a livello di bachelor e master. Ora, dopo la decisione di ieri del Consiglio federale, la direzione sta discutendo con il cantone, se e come sia possibile estendere l'obbligo del «pass sanitario» agli studenti che frequentano l'ateneo. Dovrebbe essere garantita la partecipazione ai corsi anche a coloro che non ne sono in possesso, grazie ad esempio all'insegnamento a distanza.