Pandemia Ackermann: «Le capacità degli ospedali saranno superate»

ATS / pab

30.10.2020

Martin Ackermann, presidente della Task Force Covid-19 del Consiglio federale, è preoccupato per la tenuta degli ospedali.
Martin Ackermann, presidente della Task Force Covid-19 del Consiglio federale, è preoccupato per la tenuta degli ospedali.
Keystone / archivio

L'impennata di casi di Covid mette sempre più sotto pressione il sistema sanitario. «Le capacità degli ospedali saranno superate nelle prossime settimane», ha detto davanti ai media a Berna Martin Ackermann, presidente della task force scientifica Covid-19.

«Rischiamo di raggiungere i limiti delle nostre capacità», ha detto dal canto suo la dottoressa Linda Nartey, medico cantonale bernese e membro del comitato dell'Associazione dei medici cantonali.

Negli studi medici sta diventando sempre più difficile trattare i pazienti Covid separatamente dagli altri. Anche il personale sanitario si ammala, causando un onere crescente per la fornitura di cure mediche.

Non sono escluse altre chiusure

Martin Ackermann, presidente della task force scientifica Covid-19 , prevede, da parte sua, che nelle prossime settimane si raggiungerà il limite delle capacità negli ospedali. «Meglio ci comportiamo ora, più breve sarà la durata della crisi», ha detto l'esperto, ammettendo che le capacità degli ospedali saranno quasi certamente superate nelle prossime settimane.

«Durante la scorsa settimana, la situazione si è purtroppo sviluppata com'era nelle previsioni», ha proseguito l'esperto. La svolta è arrivata con le misure decise a livello nazionale. Queste misure «avranno un effetto» che tuttavia potrà essere misurato in modo definitivo soltanto fra 15 giorni.

Ackermann ha inoltre chiarito che potrebbero essere necessarie ulteriori chiusure a livello federale. «Se tutti riconosciamo la gravità della situazione, possiamo migliorarla. Se invece ci rassegniamo, no», ha detto il capo della task force.

«Rinviare operazioni non risolve il problema»

Gli interventi non urgenti sono già stati massicciamente ridotti in vari cantoni. «Questo è un intervento massiccio nel nostro sistema sanitario», ha ammesso Ackermann.

«Rinviare gli interventi elettivi negli ospedali può avere senso, ma non risolve il problema». Per il presidente della task forse Covd-19 Martin Ackermann, ciò che conta è fermare la crescita esponenziale dei contagi.

«200 letti supplementari di terapia intensiva ci fanno risparmiare, con i tassi attuali di crescita, 32 ore di tempo», ha calcolato l'esperto. Questo per chiarire che «non si può combattere la crescita esponenziale con misure lineari».

Da lunedì test rapidi in farmacia e dal medico

Da lunedì nelle farmacie e negli studi medici saranno disponibili i test rapidi per il coronavirus. Il test è gratuito e i risultati sono disponibili nel giro di 15 minuti, ha dichiarato Virginie Masserey, responsabile della sezione di controllo delle infezioni dell'UFSP nell'incontro con la stampa a Berna.

Saranno a disposizione 50'000 test supplementari al giorno. I risultati saranno trasmessi automaticamente all'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP).

I test rapidi sono raccomandati per le persone che hanno sintomi da meno di quattro giorni, ma non per i gruppi a rischio, ha precisato Masserey.

Non si possono fare paragoni con la prima ondata

Masserey ha inoltre spiegato che a partire da lunedì l'UFSP lancerà una nuova campagna di autovalutazione. Il rapido aumento dei casi di coronavirus porta infatti ad un aumento dei vari sintomi. Chi effettuerà il test di autovalutazione riceverà, a seconda del risultato, una raccomandazione per il test del coronavirus.

L'attuale ondata di coronavirus - ha proseguito Masserey - non è paragonabile a quella della scorsa primavera. Ora si stanno infatti facendo molti più test.

In termini di incidenza, il Vallese continua ad essere in testa. Ma in tutti i cantoni ci sono più di 400 casi ogni 100'000 abitanti. C'è quindi un rischio reale che gli ospedali possano essere sovraccaricati.

Dati di questi giorni sottostimati

A causa del grande aumento delle infezioni, ci sono difficoltà nel testare tutti i casi sospetti in tempo. Da segnalare anche i ritardi nelle dichiarazioni, ha dichiarato Masserey: «Ecco perché le statistiche degli ultimi giorni tendono quindi ad essere sottostimate».

L'evoluzione è rapida, le curve dei ricoveri e dei decessi sono paragonabili a quelle di questa primavera. La curva per i nuovi casi non è dovuta al maggior numero di test eseguiti. Tutti i gruppi di età sono interessati, ma soprattutto gli anziani. I bambini sono meno colpiti, ha osservato Masserey.

Pazienti a rischio: abolita la soglia dei 65 anni

La responsabile del controllo delle infezioni ha inoltre ricordato che l'UFSP non considera più automaticamente gli ultra sessantacinquenni nel gruppo a rischio.

Questo perché ciò è stato percepito come discriminatorio dai diretti interessati. Il rischio di un decorso grave della malattia aumenta tuttavia con l'età, anche se non esattamente dai 65 anni, ha sottolineato Masserey.

L’abolizione della soglia rigida legata all’età era stata richiesta anche dall’organizzazione a tutela degli interessi degli anziani Pro Senectute.

«Anche lo sport deve dare il suo contributo»

Anche lo sport deve contribuire al contenimento del coronavirus. «Le restrizioni decise a livello federale sono severe, ma è ancora possibile fare movimento», ha detto davanti ai media il direttore dell'Ufficio federale dello sport (UFSPO), Matthias Remund.

I bambini e i giovani al di sotto dei 16 anni non sono colpiti dalle misure. «Non hanno restrizioni, né all'interno né all'esterno. Ad essere vietate sono solo le gare e i pomeriggi di gioco», ha precisato Remund.

Anche gli adulti possono muoversi, ad esempio con camminate, facendo jogging o sci di fondo. All'interno degli edifici sono ammessi solo gli sport senza contatto in piccoli gruppi. Chi fa ginnastica, yoga o pilates deve tuttavia indossare la mascherina, ha ricordato il direttore dell'UFSPO. Anche gli impianti sportivi in linea di massima possono rimanere aperti.

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