Dopo l'arresto Truffa per mestiere, lavori fasulli a spese degli enti in Vallemaggia?

SwissTXT / amo

17.6.2023

Nella foto d'archivio una veduta panoramica aerea della zona di Visletto (Cevio) in Vallemaggia.
Nella foto d'archivio una veduta panoramica aerea della zona di Visletto (Cevio) in Vallemaggia.
© Ti-Press / Samuel Golay

Come riporta la RSI, venerdì mattina gli inquirenti sono tornati a Cevio, in un’azienda attiva nella selvicoltura e nella costruzione di muri a secco. È l'azienda diretta dal 64enne arrestato di recente, con l'accusa di truffa per mestiere, dove ha sede anche uno degli enti della valle (di cui è membro) che sarebbero stati danneggiati, al pari dei loro sostenitori.

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Per anni le fondazioni e associazioni per lo sviluppo del territorio, in particolare la Lavizzara, avrebbero pagato l'impresa per dei lavori in parte mai eseguiti. Sottratte nell’arco di diversi anni, le somme sarebbero ingenti, ma è impossibile fare una stima delle cifre. Ecco il nocciolo dell'inchiesta, che d'altra parte, come scrive la RSI, è «complessa, e gli accertamenti richiederanno del tempo».

Un'altra novità, anticipata dall'emittente radiotelevisiva, è che è emersa, nella già fitta rete di nomi e movimenti finanziari, una società di Brontallo. Si tratta di una Sagl in cui l'imputato figura come socio e che con la ditta di Cevio ha rapporti di lunga data, delle relazioni d’impiego e pagamento del personale, sui quali il ministero pubblico vuole fare chiarezza.

Cinque indagati

Inoltre sempre a Cevio la polizia ha sequestrato dei nuovi documenti, ed è stata sentita anche una dipendente dell’azienda in quanto persona informata sui fatti.

Al momento gli indagati sono cinque: il 64enne, due sue parenti, il presidente di un’associazione e un cittadino italiano residente nel Canton Lucerna. I reati ipotizzati sono quelli di truffa per mestiere e amministrazione infedele. Il direttore, come già risaputo, è in carcere, mentre gli altri sono rimasti a piede libero.