E altre misure L'USI vieta l'uso di ChatGPT durante gli esami

SwissTXT / red

20.1.2023

ChatGPT produce con uno solo click interi testi, temi o poesie
ChatGPT produce con uno solo click interi testi, temi o poesie
Keystone

L'Università della Svizzera italiana ha vietato l'uso della chat basata sull'intelligenza artificiale, capace di rispondere a qualsiasi domanda.

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L'Università della Svizzera italiana (USI) ha adottato tre misure per prevenire possibili frodi durante gli esami, attuate mediante l'intelligenza artificiale (AI). Parliamo, più nello specifico, dell'ormai famosa ChatGPT, il nuovo cervello digitale online e gratuito che attraverso un sistema di chat appunto, risponde a qualsiasi domanda e produce con uno solo click interi testi, temi o poesie.

L'USI ha quindi deciso di vietare questo strumento in tutti i lavori di valutazione, di rendere obbligatorio un corso sull'integrità accademica e di creare un gruppo di lavoro dedicato proprio al riconoscimento di eventuali frodi.

L'USI, come logico attendersi, non è l'unico ateneo che sta ragionando su come fronteggiare questo nuovo strumento basato sull'AI. L'ha confermato alla RSI anche la Conferenza dei rettori delle scuole universitarie Swiss Universities.

Cosa è ChatGPT

ChatGPT può essere paragonata a una sorta di assistente personale, molto intelligente, che può scrivere testi al nostro posto. Ad esempio possiamo chiedere di scrivere un breve testo sul ruolo della Svizzera durante la Seconda guerra mondiale, oppure possiamo utilizzarla anche per rispondere a una mail, specificando che la risposta deve essere scritta utilizzando un linguaggio formale, professionale, sottolineando che non vogliamo ferire in alcun modo il mittente.

In poche parole: è un'intelligenza artificiale che, via chat, può rispondere a un sacco di richieste.

I limiti, però, non mancano. Jaques Savoy, professore di linguistica computazionale, parla di uno stile un po' pesante, con molte ripetizioni: «ChatGPT non vincerà mai un premio letterario», ha detto. C'è poi una promessa non completamente mantenuta da parte del sistema: una delle funzioni più interessanti è quella di poter chiedere di elaborare un testo secondo un determinato stile.

Ad esempio possiamo chiedere a ChatGPT di scrivere una storia come se a scrivere fosse Elena Ferrante. Ecco secondo l'esperto su questo il sistema non riesce a lavorare così bene: diversi studi dimostrano che l'essere umano è molto più bravo a imitare uno stile rispetto alla macchina.

L'intelligenza artificiale può sostituire quella umana?

Molti temono che l'intelligenza artificiale possa lentamente sostituire quella umana: diventeremo molto bravi a dare ordini, ma poi, concretamente, non sapremo più fare niente. E da quanto sostenuto dall'esperto non è da escludere...

Però è anche vero che, nei giorni scorsi, ha fatto molto discutere il caso Nick Cave. L'artista aveva chiesto a ChatGPT di scrivere un brano utilizzando il suo stile, ma il risultato è stato estremamente deludente: un testo banale, che ricalca i cliché dello stile di Lou Reed.

Questo perché ChatGPT è uno strumento molto arido, non prova emozioni, e non inventa niente.