Geologia Frana a Luino, sfollate una trentina di famiglie

Swisstxt

11.1.2023 - 12:28

La frana vista dall'alto
La frana vista dall'alto
Vigili del fuoco

Un fronte franoso apertosi il 4 gennaio sul costone di una montagna ha costretto il sindaco della cittadina sul Verbano all'evacuazione di una seconda palazzina. Lo riferisce la RSI. 

11.1.2023 - 12:28

Il primo grosso movimento franoso è stato avvertito a pochi passi dalla diga che sovrasta la Tresa, a Luino, nella notte tra il 3 ed il 4 gennaio.

Un boato, la corsa fuori dal palazzo dei condomini nel civico 93 C della frazione di Creva per capire se anche stavolta la montagna li aveva graziati.

Non c'è stato nessuno ferito, ma è da 30 anni che i crolli si susseguono, tanto che il Comune ha realizzato un vallo in grado – se regolarmente svuotato – di fermare i macigni più grossi.

Martedì l'Esecutivo in accordo con la prefettura ha sfollato una seconda palazzina. Sono ora una trentina le famiglie per le quali si cerca una sistemazione per qualche mese.

Un problema non di facile soluzione

L'ultimo crollo, ricorda la RSI sulle sue pagine, è avvenuto nell'aprile 2022.  All'inizio degli anni '90 una grossa pietra entrò nel tinello di una famiglia e  da quel momento il Comune scelse di costruire l'opera ingegneristica che funziona se il vallo non è pieno.

In caso contrario i sassi accumulatisi fanno l'effetto trampolino per altri che scendono e che possono raggiungere le dimensioni di  un auto o di un furgoncino.

Stando alla RSI il sindaco Enrico Bianchi deve gestire una situazione complessa, con il sostegno degli enti regionali e provinciali, per trovare un intervento definitivo per fare tornare a casa una sessantina di persone.

Per ora si ignorano quali erano le condizioni per costruire queste abitazioni negli anni '70. La complessità oggi risiede anche nella legislazione italiana che lega le mani all'ente pubblico per intervenire su terreni o proprietà private: la montagna e le palazzine, infatti, non  appartengono al demanio o alla pubblica amministrazione.

Sassi dentro le case

Non è quindi ancora possibile sapere per quanto tempo dovranno stare fuori casa gli inquilini. I vigili del fuoco li aiutano per andare a prendere, in sicurezza, i cambi di biancheria e gli effetti personali necessari.

Durante queste visite è stato osservato come altri crolli notturni hanno sfondato finestre e muri, facendo arrivare i sassi negli appartamenti.

L'urgenza è trovare un alloggio alla sessantina di persone sfollate. L'amministratore di condominio ha lanciato un appello a tutti coloro che hanno case sfitte o libere ma ammobiliate, per poterle affittare ai condomini di Creva per qualche mese.

Venerdì a Varese giungerà il capo del Dipartimento italiano di Protezione Civile, Fabrizio Curcio.

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