Il caso Lega e petrolio: spunta una connessione elvetica

SwissTXT / pab

11.7.2019

Matteo Salvini 
Matteo Salvini 
Keystone

Sta facendo discutere in Italia e non solo il presunto finanziamento da parte di Mosca alla Lega di Matteo Salvini, tanto che la procura di Milano per vederci chiaro ha aperto un fascicolo.

Ma ora la questione si fa anche svizzera. Dalle trascrizioni dell’audio riferite dal sito americano Buzzfeed, infatti, si legge che il finanziamento sarebbero potuto transitare anche dal nostro paese. Il meccanismo era chiaro: la società petrolifera Russa Rosneft avrebbe venduto all’italiana Eni 3 milioni di tonnellate di petrolio in un anno. Il tutto con uno sconto di circa 65 milioni di dollari che sarebbero poi finiti nelle tasche della Lega.

Tra gli intermediari una società attiva a Chiasso

L’acquisto e la vendita sarebbero stati effettuati attraverso banche e intermediari nel settore. E tra questi intermediari sarebbe citata anche una società petrolifera elvetica: la Litasco, controllata dalla Luckoil, che ha la sua sede principale a Ginevra.

Come si vede dal registro di commercio la società è anche attiva dall’aprile 2019 a Chiasso, in corso san Gottardo. La Luckoil-Litasco è uno dei principali operatori petroliferi a livello internazionale, con 10 sedi in tutto il mondo. Ha scambiato nel 2017 oltre 85 milioni di tonnellate di petrolio grezzo, oltre 3,5 milioni di barili al giorno.

Salvini ha smentito l'accordo

Contattata dalla RSI, l'azienda ha detto di non voler commentare informazioni stampa, perché quotata in borsa.

Da parte sua Matteo Salvini ha smentito categoricamente l’accordo. E l’Eni ha aggiunto che la fornitura non è mai avvenuta. Il polverone però sui presunti finanziamenti della Lega di Mosca quello non sembra esaurirsi.

Matteo Salvini

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