Covid Il Contact tracing ticinese ha recuperato il ritardo

Swisstxt / pab

6.2.2022

In un'immagine d'archivio un milite della Protezione civile al lavoro al contact tracing 
In un'immagine d'archivio un milite della Protezione civile al lavoro al contact tracing 
KEYSTONE

Il Contact tracing in Ticino è riuscito a recuperare i ritardi grazie al calo dei contagi, alla fine delle quarantene decisa dal Governo federale e al fatto che è stata introdotta l'autoregistrazione sul web per chi era in lista di attesa, anche se è un'opzione di cui pochi approfittano. Lo segnala la RSI.

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I contagi in Ticino sono in calo da qualche giorno ma il lavoro per gli operatori del Contact tracing continua a non mancare.

Rispetto a qualche settimana fa, tuttavia, i positivi vengono ora raggiunti entro 24 ore e non più dopo alcuni giorni. Aiuta molto anche il fatto che da giovedì non ci sono più le quarantene, misura tolta dal Consiglio federale e poi il fatto che c'è la nuova autoregistrazione, strumento che ha permesso di azzerare la lista di attesa.

I nuovi positivi «verranno contattati entro le 14, poi ripeteremo l'operazione con i casi in esubero di ieri, una sessantina, che non hanno risposto alla chiamata. Quelli di giovedì sono altrettanti», ha spiegato sabato mattina il caposezione del militare della protezione civile Ryan Pedevilla ai microfoni della RSI.

Chi, dopo ripetuti tentativi d'esser contattato, non ha ancora risposto, riceve un SMS con l'invito a servirsi della nuova piattaforma informatica.

Poco usata perché poco conosciuta?

La sua introduzione è stata annunciata alla fine dello scorso mese, ma già dal 24 gennaio si è tornati a trattare prioritariamente i casi «freschi». Chi è entrato in contatto con il virus prima del 22 gennaio non deve più attendere di essere contattato, perché questo non succederà.

All'indirizzo www.ti.ch/tracciamento ci si può annunciare e, riempiendo un formulario si può avviare la procedura per ricevere la documentazione per l'assenza dal lavoro o la richiesta di perdita di guadagno.

Non sono in molti ad averlo fatto però: «Avevamo un dispositivo in grado di gestire 20'000 casi», spiega Pedevilla, «ma ad oggi se ne è annunciato un migliaio. Significa che buona parte non ne ha bisogno o magari che non conosce ancora questa possibilità».

Il flyer informativo distribuito dal cantone
Il flyer informativo distribuito dal cantone
Canton Ticino