AsportoIl caso del sushi preparato in Italia e ritirato al confine
SwissTXT / pab
17.2.2021
Da alcune settimane nelle dogane di Ponte Cremenaga, Fornasette e Ponte Tresa c'è un grande viavai di ticinesi che - soprattutto il fine settimana - ritirano il sushi ordinato nei ristoranti italiani.
La prassi è salita agli onori della cronaca perché ha causato malumori e disagi: infatti ai valichi sono stati segnalati assembramenti, colonne e occupazione abusiva di fondi privati e pubblici.
Il Municipio di Monteggio lunedì ha deciso di denunciare la situazione a polizia, Cantone, Confederazione e servizi doganali. «È un problema di sicurezza pubblica», ha tuonato il sindaco Piero Marchesi.
E martedì la portavoce per la Svizzera italiana delle guardie di confine, Nadia Passalaqua, ha spiegato come intendete procedere la Svizzera: «La dinamica è nota ed è già stata segnalata alle autorità italiane: lo scorso fine settimana l'Amministrazione federale delle dogane ha svolto dei servizi mirati congiunti volti a sensibilizzare la popolazione sul fenomeno. Inoltre è stato messo in atto un dispositivo congiunto proprio per intensificare questo tipo di controllo ai valichi interessati», ha spiegato.
«E in linea di principio questo tipo di operazione non sono previste», ha concluso.
«Non riscontrati grossi problemi legati al cibo da asporto»
E oggi, sulla questione, si è espressa la parte italiana. L'agenzia delle dogane e dei monopoli (ADM), Direzione territoriale Lombardia, tramite un portavoce, ha fatto avere alla RSI una presa di posizione: «A livello di esportazione non sono stati riscontrati grossi problemi legati al cibo da asporto».
E ancora: «I controlli dinamici sulla fascia di confine, come avviene da parte svizzera, sono sempre garantiti. Si terrà ora presente il fenomeno, che è stato segnalato. Lo stazionamento negli spazi doganali, non giustificato da adempimenti doganali, non è consentito e se riscontrato, deve essere risolto».
Gli assembramenti per il sushi take away al confine, sembrano insomma avere le ore contate.