Al voto il 27 settembre Gobbi e Bertoli a confronto sull’iniziativa «Per un’immigrazione moderata»

SwissTXT / pab

18.9.2020

Gobbi e Bertoli a Palazzo delle Orsoline
Gobbi e Bertoli a Palazzo delle Orsoline
Ti-Press

I consiglieri di Stato Norman Gobbi e Manuele Bertoli a confronto su un tema in votazione il 27 settembre: l’iniziativa UDC per un’immigrazione moderata.

Su una cosa, come riporta la RSI, sono d’accordo i due ministri: dovesse passare, questa volta andrebbe applicata «senza se e senza ma» (Gobbi) o comunque in «maniera chiara» (Bertoli). Sul resto i due rappresentanti del Governo ticinese sono, come c’era da aspettarsi, in netto disaccordo.

Due sensibilità diverse in seno al Consiglio di Stato che, non a caso, sul tema non ha preso posizione. Gobbi è per il SÌ. Bertoli per il NO. Due visioni che poggiano su una diversa valutazione di quanto è successo negli ultimi 20 anni circa, da quando la libera circolazione è entrata in vigore.

Le posizioni di Bertoli e Gobbi

Dal 2001 ad oggi il numero dei frontalieri è quasi raddoppiato ma, dice Bertoli, questo è avvenuto «in un Cantone che ha avuto una grande crescita economica e ha visto aumentare il lavoro. Il problema è quello della qualità del lavoro (retribuzioni e condizioni di impiego) e non quello del numero perché noi siamo un Cantone che ha molti più posti rispetto ai ticinesi in grado di occuparne».

Per Gobbi invece i problemi sono evidenti. Per il ministro leghista quella che abbiamo vissuto è stata di fatto una «libera circolazione unidirezionale, dall’Italia verso la Svizzera. Pochi ticinesi sono andati in Italia a lavorare in posizioni dirigenziali e pochissimi imprenditori ticinesi hanno avuto accesso al mercato italiano se non superando ostacoli burocratici molto importanti».

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