Pandemia COVID-19: le misure in Ticino prorogate ancora per due settimane

pab

6.8.2020

Il presidente del Governo Norman Gobbi
Il presidente del Governo Norman Gobbi
Ti-Press / archivio

Il Consiglio di Stato ticinese prolunga fino al 24 agosto le misure già in vigore per contrastare la pandemia da COVID-19. Norman Gobbi: «Non abbassiamo la guardia, l'obiettivo è di evitare un secondo lockdown, non sarebbe sostenibile». L'obbligo delle mascherine generalizzato non è proporzionale.

«Non ci sono novità tali da rivedere le nostre misure in vigore per limitare la diffusione del virus», ha esordito il presidente del Governo ticinese Norman Gobbi, specificando che «quelle in vigore sono confermate quindi fino al 24 agosto».

La decisione tiene in considerazione, ha spiegato Gobbi, «l’evoluzione epidemiologica in Ticino e l’efficacia dimostrata dalle misure attualmente in vigore a livello federale e cantonale».

L’evoluzione dei contagi indica che la popolazione ticinese continua a comportarsi con prudenza, rispettando le norme di protezione e attenendosi così agli appelli formulati a più riprese dalle istituzioni e dagli operatori sanitari.

Due settimane, poi si valuterà

«Il monitoraggio è costante. La proroga delle misure è di sole due settimane, perché l'esperienza fatta nel recente passato dimostra come tutto può evolvere negativamente in modo molto rapido», ha proseguito il leghista. 

«Siamo quindi pronti a prendere altre misure se necessario. Rimaniamo in una fase di convivenza con il virus. Ribadiamo quindi, ancora una volta, le stesse misure di protezione, semplici ma importanti: lavarsi le mani, mantenere la distanza sociale e se non è possibile indossare la mascherina».

Le misure per i ristoranti

Il Governo ha introdotto una prima serie di misure cantonali lo scorso 3 luglio e un’ulteriore misura per il settore della ristorazione lo scorso 20 luglio.

In particolare Gobbi ha ricordato che è confermato l’obbligo di indossare la mascherina facciale, che copra naso e bocca, per il personale addetto al servizio alla clientela di ogni genere di struttura della ristorazione. 

 Per i settori nei quali il consumo avviene anche in piedi – e in tutti i bar, club, discoteche e sale da ballo – restano in vigore le prescrizioni già note: «un massimo di 100 ospiti complessivamente sull’arco dell’intera serata, tra le 18.00 e l’orario di chiusura, e obbligo di raccogliere i dati personali dei clienti e verificarli».

«Alla luce dell’evoluzione sanitaria, ha detto ancora Gobbi, il Governo ritiene che queste misure si siano dimostrate molto efficaci, e che permettano al settore ticinese della ristorazione di operare in piena sicurezza».

«Un secondo lockdown è da evitare»

«La popolazione ha ritrovato fortunatamente la sua mobilità, anche se così facendo aumenta il pericolo di focolai, ha continuato il presidente dell'Esecutivo, il nostro obiettivo dichiarato rimane quello di evitare un nuovo lockdown.»

«Non sarebbe umanamente, socialmente e neppure economicamente sopportabile.  Per questo l'invito rimane "Non abbassate la guardia". Il colore della campagna informativa rimane l'arancione: prudenza sempre», ha proseguito.

Le altre misure ancora valide

Gobbi ha poi rammentato che rimangono vietati gli assembramenti di più di 30 persone nello spazio pubblico (nei luoghi pubblici, sui sentieri e nei parchi).

Anche in presenza di meno di 30 persone, il Governo invita a rispettare le raccomandazioni sull’igiene e il distanziamento, dalle quali sono esentate solo le persone che vivono nella stessa economia domestica.

Il Consiglio di Stato ricorda inoltre che coloro che rientrano da uno dei Paesi a rischio (come previsto dalla specifica Ordinanza federale) sono tenute a rispettare la quarantena  e hanno l’obbligo di annunciarsi alla hotline cantonale allo 0800 144 144 e all'indirizzo hotline@fctsa.ch.

Con numeri bassi l'obbligo della mascherina non è proporzionale

Interrogato sulla possibilità di rendere obbligatorio l’uso della mascherina come consigliato a tutti i cantoni dall’Ufficio federale della sanità pubblica,  Gobbi ha risposto facendo riferimento alla proporzionalità: «i casi attuali registrati in Ticino sono inferiori ai 10 al giorno, un fattore che favorisce il tracciamento».

«Infatti ricordo che il dottor Christian Garzoli ha detto che  se si hanno tra 0 e 10 contagi al giorno con un contact tracing stretto la situazione è gestibile. Di conseguenza non è proporzionale agire diversamente.  Per prendere le nostre decisioni abbiamo ascoltato la scienza, ma abbiamo anche guardato l’evoluzione negli altri cantoni, dove la situazione è peggiore della nostra pur non essendoci misure così restrittive come le nostre.»

Il presidente del Governo ha comunque ribadito che le cose potrebbero cambiare se la situazione dovesse mutare in futuro, ricordando nel contempo come l’uso della mascherina resta fortemente consigliato quando non è possibile mantenere le distanze, specie negli spazi pubblici al chiuso. Ha confermato in ogni caso il suo impiego obbligatorio sui trasporti pubblici.

App SwissCovid, 15 segnalazioni

Sempre a proposito di tracciamento Gobbi ha riferito che 22 persone sono in isolamento mentre 63 sono in quarantena. 

L’app SwissCovid, usata proprio per il tracciamento, in Ticino è intervenuta con 15 segnalazioni.

A livello nazionale sono invece stati 420 gli utenti che hanno inserito il codice per segnalare la positività. Ogni giorno l’applicazione, disponibile dal 25 giugno, è attiva su circa 1,21 milioni di cellulari.

La situazione attuale

In Ticino intanto è stato registrato un nuovo contagio da coronavirus nelle ultime 24 ore, due nei Grigioni.

Il totale delle persone infette da inizio pandemia sale a 3'446 in Ticino e a 936 nei Grigioni. I decessi causati dal COVID-19 sono stati 350 e 50. 

Sono stabili ma alti i nuovi casi di coronavirus in Svizzera: nelle ultime 24 ore sono stati registrati 181 nuovi contagi confermati (stessa cifra di ieri).

Il bilancio delle vittime è cresciuto a 1709 (+3).

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