SiccitàDa Riva San Vitale a Somazzo, un pellegrinaggio per la pioggia
SwissTXT/Red
13.3.2022
Sabato 12 marzo decine di persone hanno partecipato alla processione che da Riva San Vitale arriva fino al santuario di San Giuseppe a Somazzo. Una tradizione degli abitanti di Riva San Vitale per i periodi di siccità.
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13.03.2022, 10:18
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La siccità è un altro grave problema che si sta facendo parecchio sentire a livello locale. E il prolungarsi del tempo secco, durante quest'inverno che si sta per concludere, è da primato.
Come riportato dalla RSI, per questa ragione, all'alba di sabato 12 marzo un gruppo di una trentina di persone, poi allargatosi ad oltre 50, si è incamminato da Riva San Vitale per raggiungere il santuario di San Giuseppe a Somazzo, a pochi chilometri dal valico di Bizzarone.
Hanno voluto così rinnovare il tradizionale appuntamento con una processione che gli abitanti di Riva fanno in occasione di periodi prolungati di siccità.
La leggenda della Chiesa di San Giuseppe
Come riportato dalla RSI, la leggenda – che si legge in un rilievo del Santuario di San Giuseppe a Somazzo – narra, che tre giovani pur di respingere le avances di un signorotto locale accettarono di essere murate sul lato nord della chiesa di San Giuseppe. Un passante di Riva San Vitale, impietosito dallo stato delle tre ragazze, diede loro da bere. Da lì come ringraziamento e promessa agli abitanti di Riva fu assicurato un «approvvigionamento idrico» durante le siccità.
«È un gesto di fede»
Per Don Carlo è la prima volta che partecipa a questa processione: «È la prima volta si. Ne ho sentito molto parlare, ma è la prima volta che vengo qua così. È un gesto di fede, partendo da una promessa che il Signore ha fatto attraverso queste tre ragazze di corrispondere il dono dell’acqua di quel viandante di Riva. Una promessa che si è poi protratta per tutti questi secoli», dice ai microfoni della RSI.
E pare che in diverse occasioni abbia anche davvero funzionato. «In certe occasioni addirittura troppo, si parlava di allagamento di cantine dopo questo pellegrinaggio», afferma Don Carlo.
L'ultimo pellegrinaggio risale al 2003
Anche le autorità civili sono presenti con Antonio Guidali, il sindaco di Riva San Vitale: «Si presenti per quel senso di comunità che Riva San Vitale sente molto forte. E anche per un pellegrinaggio di meditazione, per i bisogni che abbiamo oggi, non solo dell’acqua – che adesso sono 90 giorni che non piove – ma anche per la pace in Europa e tanti altri bisogni dell’umanità che in questo momento sta soffrendo», dice ai microfoni della RSI il sindaco.
L’ultima processione fu organizzata nel 2003, appena ieri per chi come Giovanni Vassali è sempre stato in prima linea in queste iniziative: «È la quinta volta. A 11 anni sono arrivato in processione, e ha piovuto tanto subito dopo. Era il 1951. È un atto che tramando dai miei nonni che venivano a prendere l’acqua perché ne avevano veramente bisogno».
Un ricordo che dura più di 70 anni
«Nel 1951 abbiamo fatto la strada da La Rossa per andare a Rancate e arrivammo lì recitando le litanie "Stella del mattino". Io avevo 11 anni e ho visto una grande stella in cielo, questo mi ha dato una gran fede e un gran ricordo fino adesso. Nel ritorno prima di arrivare al cimitero di Riva San Vitale ha cominciato a piovere: è arrivata l’acqua», racconta alla RSI Giovanni Vassalli.
Saverio Bernaschina, grande appassionato di storie e tradizioni locali, ricorda così ai microfoni della RSI la sua esperienza: «Mia mamma per esempio negli anni '50 è venuta in processione perché noi come famiglia avevamo, come tutte le famiglie, un piccolo campo di granoturco, e se non pioveva non andava bene».
Quanto alla promessa di pioggia, la scienza dà invero poche speranze. Qualche goccia locale è prevista domani, qualcosa di più fra lunedì e martedì, ma fino alla fine di marzo sono escluse precipitazioni corpose.