Pandemia COVID-19: l'ospedale La Carità è pronto per una seconda ondata

SwissTxt / pab

26.5.2020

La tendina per il triage all'entrata de La Carità di Locarno resterà piazzata ancora per diversi mesi, forse fino alla fine dell'anno.
La tendina per il triage all'entrata de La Carità di Locarno resterà piazzata ancora per diversi mesi, forse fino alla fine dell'anno.
Ti-Press / archivio

Nel primo centro COVID-19 ticinese restano 10 pazienti ricoverati per coronavirus, ma il direttore Luca Merlini assicura alla RSI che la struttura è «pronta a un’eventuale seconda ondata».

L’ospedale La Carità di Locarno, primo nosocomio dedicato interamente alla cura dei pazienti colpiti dal nuovo coronavirus in Ticino, ha avviato il graduale ritorno verso una nuova normalità. 

E questo dopo aver subìto una vera e propria rivoluzione all'inizio della crisi, svuotandosi temporaneamente di tutte le sue altre attività in pochissimi giorni, trasferendo tutti i pazienti nelle altre strutture del territorio, per poter accogliere pazienti COVID-19 da tutto il cantone.

Ma il suo direttore Luca Merlini precisa «Manterremo la tenda del triage nei prossimi mesi, forse fino a fine anno, per rimanere pronti ad accogliere pazienti Covid e per un’eventuale seconda ondata». 

Llamas: «Abbiamo imparato molto in tre mesi»

«In questi tre mesi abbiamo imparato moltissimo – dice da parte sua il direttore sanitario Michael Llamas –: abbiamo imparato a conoscere una nuova malattia, anche se non del tutto, e abbiamo imparato che il sistema sanitario ticinese è unito e può far fronte a un numero importante di pazienti, mantenendo una buona qualità della presa a carico».

Dei 466 pazienti ricoverati alla Carità dall'inizio della pandemia, oggi ne restano 10, quelli che hanno avuto dei decorsi complessi e lunghi. «Per questi pazienti, continua il dottor Llamas, ci aspettavamo una degenza più lunga, perché ci sono dei casi in cui le complicazioni ci sono, come in tutte le altre malattie».

In media nelle cure intense, dove sono state trattate 97 persone, il tempo di degenza è di 21 giorni, mentre in reparto di 13 giorni. Nel nosocomio locarnese si sono registrati 86 decessi dovuti al COVID-19.

Alcune misure per un'eventuale seconda ondata

Le preoccupazioni per una seconda ondata ci sono, ma l'ospedale locarnese sarebbe pronto a tornare in prima linea: «Durante il periodo dell’emergenza – spiega ancora il direttore Merlini –, nel cosiddetto ospedale «di giorno» abbiamo convertito 5 posti letto in terapia intensiva e li stiamo mantenendo approntati per i pazienti Covid».

«Allo stesso modo, continua Merlini, si sta pensando di non fare rientrare la degenza del reparto di pediatria nei prossimi mesi, mantenendo anche qui la struttura per un’eventuale nuova emergenza».

È invece ancora presto per capire quanto questa riorganizzazione e questa flessibilità siano costate.

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