Pandemia Christian Garzoni: «Mascherine contro i super diffusori»

SwissTxt / pab

1.6.2020

Christian Garzoni
Christian Garzoni

Il medico in prima linea nella lotta al nuovo coronavirus in Ticino Christian Garzoni sottolinea ai microfoni della RSI l’importanza di questi dispositivi di protezione.

Sono molte le situazioni nelle quali l’uso della mascherina non è obbligatorio ma è ormai dato per acquisito: durante una visita medica o dal parrucchiere, solo per fare gli esempi più diffusi.

Ma in altri ambiti tuttavia non vengono ancora largamente usate, e per questo molti medici hanno lanciato un appello chiedendo di indossarle, tra i quali il dottor Christian Garzoni, direttore sanitario della Clinica Luganese Moncucco.

Il virus sfrutta i nuovi contatti con le riaperture della fase 3

L’appello, spiega lo specialista in malattie infettive ai colleghi della RSI, è stato lanciato poiché «siamo nella fase 3 dell’epidemia: quella delle riaperture, del ritrovarsi, del tornare a interagire, ed è qui che il virus può sfruttare i nuovi contatti e quindi ripartire».

«Sappiamo che ci sono i cosiddetti super diffusori – continua Garzoni – ci sono studi che hanno mostrato è sufficiente parlare a voce alta per produrre grandi quantità di goccioline, fino a 1'000 al minuto, che sono piene di virus».

Diversi motivi per indossare le mascherine

«Il grosso problema di questo coronavirus. continua Garzoni,  è che l’80% delle persone che si sono ammalate in Cina lo hanno fatto a causa di persone asintomatiche. C’è anche il tema dell’aria condizionata, che muove grandi masse d’aria e quindi la distanza di due metri risulta non più sicura e sappiamo che questo virus può restare diffuso in aria per diversi minuti».

«Tutti questi elementi ci inducono a dire di fare attenzione e di usare le mascherine, che ci sono, costano poco e sono molto efficaci per prevenire la diffusione».

Mascherine che, sottolinea ancora una volta il dottor Garzoni, sono da indossare quando non si riescono a mantenere le distanze: nei mezzi pubblici, nei negozi e negli uffici.

«Più interagiamo più rischia di aumentare la diffusione»

I vari «doppio zero» (nessun nuovo contagio e nessun decesso) degli ultimi giorni sono incoraggianti ma non dobbiamo mollare adesso, aggiunge l’infettivologo: «dobbiamo tenere alta la guardia. Lo 'zero zero' rende tutti felici, ma sappiamo che il virus è frequente fra gli asintomatici.»

«Per ogni sintomatico ci saranno dalle due alle tre persone che non manifestano i sintomi. Il virus c’è, ci sarà, e più interagiamo più rischia di aumentare la sua diffusione».

Areare i locali, vedere gli amici all'aperto

Garzoni tiene infine a ricordare una misura semplice ma molto efficace: l’areazione dei locali«È una cosa molto importante di cui ci si dimentica spesso. Al di là dell’igiene delle mani, l’areazione dei locali, l’aria fresca e pulita, leva le particelle di virus».

Inoltre, conclude il medico: «se vogliamo riabbracciare gli amici, i nonni e i parenti stretti bisogna farlo all’aperto: è una misura semplice ma fra le più efficaci».

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