Ticino L'antenna anti-pedofilia verso la chiusura

SwissTXT / red

4.10.2022

Immagine d'illustrazione
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Ti-Press

L'associazione IO-NO che, in Ticino, si propone di prevenire atti sessuali nei confronti dei minori attraverso l'ascolto di chi ha delle pulsioni è in grande difficoltà.

SwissTXT / red

4.10.2022

L'associazione «IO-NO»- attraverso la sua linea di ascolto - ha seguito una quindicina di persone in poco meno di due anni. Persone che fanno uso di pedopornografia e vogliono smettere ma non sanno come fare, professionisti che segnalano pazienti con questo tipo di problematiche, famigliari che contattano l'associazione «perché hanno scoperto che il partner faceva uso di materiale pedopornografico».

«La prima cosa che ci chiedono sono delle informazioni. Perché sono completamente spaesati e non sanno dove sbattere la testa», ha spiegato alla RSI la direttrice Sarah Gamper. Il compito di IO-NO è quindi quello di fornire ascolto e poi indirizzare le persone verso chi le può aiutare.

Anche nel 2022 IO-NO ha risposto a diverse telefonate anche se «è come se fosse chiusa anche se non lo è ancora definitivamente». IO-NO è infatti confrontata a problemi economici e di riconoscimento. Nel 2022 è riuscita a racimolare un budget di circa 50'000 franchi. Diecimila franchi (con promessa di ulteriori 5'000 nel caso di buoni risultati) li ha messi il Canton Ticino attraverso il fondo Swisslos, il resto viene dalla Confederazione e da alcuni privati.

Una cifra che non è sufficiente, precisa ancora Sarah Gamper, perché l'associazione «ha bisogno di professionisti che possano seguire queste persone» e la professionalità si paga. Difficile inoltre racimolare denaro presso le fondazioni private e questo perché «non passa il messaggio che aiutando le persone con pulsioni sessuali nei confronti di minori o bambini si aiutano i giovani evitando nuove vittime».

DSS: «Contributo sulla base di obiettivi»

I privati dunque fanno fatica, da qui l'importanza di un sostegno da parte dell'ente pubblico. Da noi sollecitato il Dipartimento della sanità e della socialità (DSS) ci ha confermato di aver deciso di sostenere l'associazione nel 2022 ma di voler vedere i risultati di quest'anno per capire se proseguire con il sostegno e se eventualmente aumentarlo.

«Quello che succede è che viene erogato un contributo sulla base di obiettivi qualitativi e quantitativi». A fine anno dunque «i dati vengono analizzati e se l'associazione ha delle difficoltà, ma il lavoro è ritenuto meritevole poi vengono adeguati se necessario i sostegni», spiega il DSS.

Un servizio analogo a quello fornito da IO-NO è sostenuto dall'ente pubblico nel Canton Vaud e nella Svizzera tedesca. Incentivare la creazione di queste strutture tra l'altro era una necessità condivisa anche dal Consiglio di Stato ticinese che lo aveva messo nero su bianco in un messaggio approvato dal Gran Consiglio nel 2019. E allora, perché non crederci fino in fondo? «Perché appunto il futuro del servizio andrà valutato sulla base dei risultati effettivi dell'attività».

Il futuro di questo servizio di ascolto e di prevenzione in Ticino è dunque più che mai incerto.