Russia Dopo la vittoria alle elezioni, Putin è pronto a volare in Cina da Xi

SDA

19.3.2024 - 22:09

Vladimir Putin
Vladimir Putin
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Tra i primi atti del presidente russo Vladimir Putin dopo la rielezione alla guida del paese per altri sei anni, vi sarà la conferma al massimo livello dell'asse strategico con la Cina attraverso una visita a Pechino in programma in maggio. 

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Almeno secondo fonti citate dall'agenzia di stampa britannica Reuters, mentre la notizia non viene confermata da nessuno dei due paesi.

L'accelerata nello sviluppo delle relazioni fra Pechino e Mosca è un fenomeno degli ultimi due anni, favorito dal conflitto in Ucraina e dalle conseguenti sanzioni economiche dei paesi occidentali contro la Russia, che cerca di rimediare con la crescita degli scambi e delle esportazioni energetiche verso oriente: con la Cina, appunto, e con l'India.

Ma anche altri paesi che hanno relazioni di amicizia con gli Stati Uniti e con l'Unione Europea hanno preservato i loro rapporti con Putin. Lo testimoniano i nuovi messaggi di congratulazioni ricevuti da stati quali l'Arabia Saudita, il Kuwait o l'Egitto.

Continua lentamente l'avanzata russa nel Donbass ucraino

Sul terreno, intanto, continua lentamente l'avanzata russa nel Donbass ucraino, con la conquista di un altro centro abitato, quello di Orlovka, nei pressi della cittadina di Avdiivka, occupata dalle truppe di Mosca il mese scorso.

Ma la Russia deve continuare a fare i conti con i bombardamenti ucraini sulla regione di confine di Belgorod, che solo nell'ultima settimana, secondo il governatore Vyacheslav Gladkov, hanno provocato 16 morti e un centinaio di feriti. Anche gravi, come una ragazza che ha perso un braccio.

Le autorità hanno pertanto deciso di sfollare circa 9000 bambini verso altre regioni. Putin ha detto intanto che «tutti i tentativi» di infiltrazione dall'Ucraina nella stessa regione di Belgorod e in quella di Kursk, rivendicati da gruppi paramilitari russi inquadrati nelle forze di Kiev, sono «falliti».

Altro Tallone d'Achille per Mosca? Gli attacchi alle navi della flotta nel Mar Nero

Altro Tallone di Achille per Mosca sono gli attacchi alle sue navi della flotta nel Mar Nero, dove diverse unità sono state affondate dai droni marini ucraini. Oggi c'è stata la conferma di una voce circolata sui media recentemente secondo la quale il comandante della marina, Nikolai Yevmenov, è stato rimosso.

L'ammiraglio Alexander Moiseev è stato infatti presentato come nuovo comandante ad interim durante una cerimonia in una base di sottomarini a Kronstadt, secondo quanto ha riferito l'agenzia di stampa ufficiale russa Tass.

Il capo dei servizi segreti esterni russi, Serghei Naryshkin, ha intanto indicato che la Russia è a conoscenza del fatto che la Francia «sta preparando un contingente militare di 2000 uomini» da mandare in Ucraina, dopo le dichiarazioni del presidente Emmanuel Macron sulla eventuale necessità di inviare truppe sul terreno per rispondere a una possibile «escalation» di Mosca.

Xi  tra i primi a congratularsi con il capo del Cremlino

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, non ha né confermato né smentito la missione di Putin in Cina, limitandosi a dire che il presidente sta «preparando diverse visite e diversi contatti ad alto livello».

Ieri il leader cinese Xi Jinping era stato tra i primi a congratularsi con il capo del Cremlino per la rielezione, affermando che essa «riflette pienamente il sostegno del popolo russo» e sottolineando che Pechino «attribuisce una grande importanza alle relazioni bilaterali».

Tra i due leader si è formata anche un'amicizia personale nei 42 incontri che hanno avuto negli ultimi dieci anni. Gli ultimi due lo scorso anno, quando Xi si è recato a Mosca in marzo e Putin ha ricambiato la visita a Pechino in ottobre. Sempre nel 2023 l'interscambio bilaterale è salito al livello record di oltre 200 miliardi di dollari (oltre 177 miliardi di franchi).

Putin ha definito «forti» i rapporti con Pechino

Da parte sua Putin, parlando subito dopo la rielezione, ha definito «forti» i rapporti con Pechino, perché i rispettivi interessi nazionali «coincidono». Entrambi il leader hanno detto più volte di volere essere protagonisti di un cambiamento globale verso il «multilateralismo», sfidando quello che vedono come la volontà degli Usa di mantenere il ruolo di guida del mondo come unica potenza.

Sulle elezioni presidenziali è infine tornata oggi Yulia Navalnaya. Putin «non è il presidente legittimo della Russia», ha affermato la vedova dell'oppositore Alexei Navalny, morto il mese scorso in detenzione in una colonia penale artica.

Un'affermazione che suona come una risposta a quanto detto ieri sera dal consigliere per la sicurezza statunitense, Jake Sullivan, secondo il quale «le elezioni in Russia non sono state né libere né giuste, ma la realtà è che Putin è il presidente» e bisogna «fare i conti con questa realtà».