Medio OrienteL'esercito israeliano: «Lasciate Gaza City», nuovi attacchi e morti nel sud
SDA
10.7.2024 - 20:41
Le Forze di fesa israeliane (IDF) sta continuando le sue operazioni, con raid e attacchi di terra, contro Hamas nel sud e nel centro della Striscia. A Gaza City, l'esercito ha chiesto ai residenti, con volantini e messaggi, di evacuare verso le zone umanitarie «perché è un'area pericolosa di combattimenti».
10.07.2024, 20:41
SDA
Non caso nella notte l'esercito ha fatto sapere di aver condotto proprio a Gaza City una «incursione mirata contro i terroristi di Hamas e della Jihad islamica che operavano all'interno del quartier generale dell'UNRWA», usato «come base per condurre attacchi contro i soldati» in quella zona.
Secondo la stessa fonte sono stati «eliminati i terroristi in combattimento ravvicinato» e sono state localizzate «grandi quantità di armi nell'area». L'incursione è avvenuta dopo «l'apertura di un corridoio definito per facilitare l'evacuazione dei civili dall'area».
Fatto sta che i raid di questi giorni sulle scuole dell'agenzia dell'ONU per i rifugiati palestinesi – dove hanno trovato rifugio gli sfollati – hanno sollevato la condanna della comunità internazionale.
Dure reazioni
«Che siano uccise persone che cercano rifugio in una scuola è inaccettabile», ha scritto su X il ministero degli esteri tedesco riferendosi all'attacco su una scuola a Khan Yunis nel sud di Gaza dove, secondo Hamas, sono state uccise almeno 29 persone e altre 50 ferite. «I ripetuti raid alle scuole da parte dell'esercito israeliano – ha sottolineato il ministero a Berlino – devono avere fine».
Anche l'Alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell ha condannato l'accaduto di Khan Yunis domandando «per quanto tempo i civili innocenti» dovranno «sopportare il peso di questo conflitto».
Sull'episodio di Khan Yunis, l'IDF ha annunciato di aver aperto un'indagine specificando di aver lanciato un raid di precisione contro un terrorista del movimento islamista palestinese che si nascondeva nelle vicinanze della scuola.
Si cerca un accordo per una tregua
Se il campo di battaglia continua a prevalere, a Doha i mediatori di USA, Egitto e Qatar stanno tentando di trovare un accordo che porti alla tregua a Gaza e al rilascio degli ostaggi. Nella capitale qatarina è presente una delegazione ad alto livello dell'intelligence israeliana per smussare gli ostacoli, non tutti facili, che ancora restano sul tavolo delle trattative.
Il premier Benyamin Netanyahu ha ribadito, incontrando l'inviato della Casa Bianca per il Medio Oriente Brett McGurk, che Israele è interessato ad un accordo su una tregua a Gaza purché «siano mantenute le linee rosse stabilite», ovvero il raggiungimento degli obiettivi indicati nella guerra ad Hamas.
Un possibile accordo su Gaza avrebbe – come è noto – anche effetti sulla guerra sempre più intensa al nord con gli Hezbollah. Lo stesso capo del Partito di Dio Hassan Nasrallah ha ripetuto – nascosto nel suo bunker in Libano – che «se ci sarà un accordo di cessate il fuoco a Gaza, anche il nostro fronte cesserà (le ostilità) senza alcuna negoziazione». Poi ha evocato che gli Hezbollah stanno raggiungendo «gli obiettivi della campagna, logorare il nemico».
Anche perché se così non sarà, potrebbe infiammarsi sempre di più anche un altro fronte di Israele: quello con la Siria. L'IDF ha colpito obiettivi dell'esercito di Damasco nel sud del paese. «Le strutture erette sulle Alture del Golan siriano – ha spiegato il portavoce militare – violavano gli Accordi del 1974 tra Israele e Siria che misero fine alla guerra di Kippur».