Myanmar I militari sciolgono il partito di San Suu Kyi

SDA

28.3.2023 - 18:11

La Lega nazionale per la democrazia, il partito di cui Aung San Suu Kyi (nell'immagine d'archivio del gennaio 2020) divenne leader e che guidò durante i dieci anni di democrazia seguite a quasi 50 anni di dittatura militare, vinse a valanga le elezioni politiche birmane sia nel 2015 che nel 2020.
La Lega nazionale per la democrazia, il partito di cui Aung San Suu Kyi (nell'immagine d'archivio del gennaio 2020) divenne leader e che guidò durante i dieci anni di democrazia seguite a quasi 50 anni di dittatura militare, vinse a valanga le elezioni politiche birmane sia nel 2015 che nel 2020.
Keystone

La giunta militare golpista al potere dal febbraio 2021 in Myanmar (ex Birmania) ha ufficialmente sciolto la Lega nazionale per la democrazia (Nld), il partito della leader democratica in carcere Aung San Suu Kyi. Lo riferiscono i media statali birmani.

28.3.2023 - 18:11

Lo «scioglimento automatico come partito politico» dell'Nld – fa sapere l'emittente statale Myanmar Radio and Television (Mrtv) – è stato comunicato dal comitato elettorale con decorrenza da oggi, sulla base della nuova legge elettorale varata dalla giunta militare.

La quale lo scorso gennaio, in vista di possibili elezioni promesse e poi rinviate, ha dato ai partiti politici due mesi di tempo per registrarsi secondo nuove regole, alle quali l'Nld non si è sottoposto. Secondo le opposizioni, le elezioni promesse dal regime non saranno né libere né giuste.

L'Nld, di cui Aung San Suu Kyi divenne leader e che guidò durante i dieci anni di democrazia seguite a quasi 50 anni di dittatura militare, vinse a valanga le elezioni politiche birmane sia nel 2015 che nel 2020. I militari giustificarono il colpo di stato del primo febbraio 2021 con presunti e mai provati «brogli elettorali», e misero così fine al decennio di democrazia e di progresso socioeconomico.

Il mese scorso, dopo aver rimandato le elezioni che aveva promesso per agosto, la giunta ha esteso di altri sei mesi lo stato d'emergenza, per il quale nella repressione sono state uccise almeno 3100 persone e altre 20'000 circa arrestate, secondo gruppi locali che monitorano la situazione.

SDA