Medio OrienteMahmoud Abbas: «spero che Netanyahu sia presto arrestato»
SDA
29.11.2024 - 17:00
«Mi auguro che in esecuzione del mandato della Corte penale internazionale Benjamin Netanyahu venga presto arrestato e si possa rapidamente riprendere un percorso di pace. Non siamo solo noi ad augurarcelo ma anche tanti cittadini israeliani stufi del loro governo».
29.11.2024, 17:00
29.11.2024, 17:39
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In un'intervista in esclusiva ad Avvenire, che il giornale pubblicherà nella sua versione integrale, il presidente palestinese Mahmoud Abbas affronta i temi caldi in Medio Oriente e lancia alla Comunità internazionale una serie di proposte per affrontare la Guerra a Gaza e superare le tensioni nell'area. È la prima intervista concessa da Abbas dopo il 7 ottobre 2023.
Nell'intervista ad Avvenire, Abbas dice che «Trump vuole la pace. Semmai il problema è che fra chi gli sta accanto c'è chi non la vuole. Lui ascolta gli israeliani, ma ascolta anche noi. Dopo che ha vinto le elezioni, gli ho parlato a lungo. È stata una conversazione molto positiva. Abbiamo parlato come tra due amici. Nel precedente mandato, ogni volta che ci siamo incontrati, ci siamo trovati d'accordo su tutto. Trump ha un buon rapporto con l'Arabia Saudita, e noi ugualmente, condividiamo molto con Riad ed apprezziamo la loro mediazione».
Per quanto riguarda i rapporti con i Paesi Arabi e il possibile accordo tra Arabia Saudita e Israele, il presidente palestinese sottolinea che «L'Arabia Saudita ha ripetutamente manifestato la propria visione per raggiungere la pace in Medio Oriente ed essa implica il riconoscimento dello Stato palestinese. Quest'ultimo è già riconosciuto dalle Nazioni Unite. I palestinesi si impegneranno a raggiungere la propria indipendenza una volta concluso un accordo con gli Usa».
Mahmoud Abbas tocca anche la questione relativa al ruolo e al piano presentato al Papa dall'ex premier israeliano Ehud Olmert. «Una volta eravamo da soli io e il premier Olmert. E mi chiese: 'Vogliamo fare accordi di pace con i Paesi arabi, voi siete d'accordo?'. Si trattava, mi spiegò, di una intesa tra la Siria ed Israele, mediato dai turchi. Risposi che certamente non avevamo niente in contrario. 'Allora devi aiutarmi – aggiunse – perché Bush jr. è contrario alla pace di Israele con la Siria'».
«Andai ad incontrare Bush e lo convinsi dell'opportunità che offriva Ehud Olmert e, così, le trattative proseguirono – prosegue Abbas -. Poi purtroppo vi fu l'incidente coi turchi della 'Freedom Flotilla' (nel 2010 una flottiglia di piccole navi di attivisti pro Palestina partite dalla Turchia per portare aiuti umanitari a Gaza venne intercettata dalle forze speciali israeliane che uccisero 9 attivisti, ndr.). E così le trattative si interruppero in seguito al ritiro dei mediatori turchi. È una storia che non ho mai raccontato ma che la dice lunga sulle grandi potenzialità di un approccio negoziale».