SpagnaMadrid vuole concedere l'indulto agli indipendentisti catalani
SDA
21.6.2021 - 13:06
Il premier spagnolo, Pedro Sánchez, ha annunciato che nel Consiglio dei Ministri di domani verrà discussa la proposta di concedere l'indulto ai leader indipendentisti della Catalogna condannati dopo il tentativo di secessione del 2017. Sánchez ha parlato a Barcellona.
21.06.2021, 13:06
21.06.2021, 13:12
SDA
Quando il premier spagnolo è arrivato al teatro Liceu di Barcellona per spiegare la decisione del governo di concedere l'indulto ai leader indipendentisti catalani, è stato accolto all'esterno del celebre teatro da alcune centinaia di persone riunite in protesta: si tratta di persone che considerano la misura di grazia prevista dal governo insufficiente e chiedono invece e l'indipendenza della Catalogna e «l'amnistia» per politici e attivisti catalani condannati attraverso una legge.
«Potremmo tornare ai rimproveri, rimanere bloccati nei problemi. Cercare più colpevoli [...]. Oppure dedicare il nostro tempo e le nostre energie a risolvere il problema e scommettere sulla concordia, che significa letteralmente 'con il cuore'. Così ha deciso il governo spagnolo [...]. Domani, pensando nello spirito costituzionale della concordia, proporrò al Consiglio dei ministri di concedere l'indulto ai nove condannati nel processo sul movimento secessionista»: sono le parole con cui il premier spagnolo Pedro Sánchez ha annunciato l'intenzione di concedere l'indulto ai leader indipendentisti della Catalogna condannati dopo il tentativo di secessione del 2017.
Sánchez ha parlato in un evento politico organizzato ad hoc al teatro Liceu di Barcellona. Appena dopo l'annuncio sull'indulto, si sono sentite grida di contestazione rivolte al premier, il cui discorso è stato interrotto a più riprese.
«L'indipendenza è l'unica soluzione!», è stata una delle frasi espresse. Secondo il quotidiano El Paísi, il contestatore era un simpatizzante di Arran, un movimento secessionista radicale.
Sánchez gli ha risposto: «Non ignoro che ci sono persone contrarie a questa misura, né le loro ragioni. Le rispetto». E ha aggiunto: «Anche noi che siamo favorevoli abbiamo le nostre ragioni, ragioni per le quali pesano di più le aspettative sul futuro che i problemi del passato.