Late showGli Stati Uniti di fronte all’impeachment – «Allarme spoiler: Gesù vince»
Philipp Dahm
11.2.2021
Di fronte all’inizio del processo di impeachment contro Donald Trump, il presentatore del talk-show in seconda serata Bill Maher si esprime senza usare mezzi termini: pseudo broglio elettorale, QAnon e l’assalto al Congresso sono le conseguenze di un fondamentalismo cristiano sempre più forte.
«Mentre siamo alle prese con le preoccupazioni per il prossimo processo di impeachment, potremmo anche essere onesti in merito a cosa sta realmente accadendo», afferma il presentatore di «Real Time with Bill Maher».
Naturalmente stiamo parlando dell’assalto al Congresso: «Gli eventi del 6 gennaio scorso erano un’iniziativa basata sulla fede. E il trumpismo è un movimento cristiano nazionalista formato da persone convinte che Trump sia stato letteralmente mandato dal cielo per salvarle.»
Maher riproduce un breve estratto di un filmato risalente a un anno prima, con il quale l’ex-allenatore di football Tuberville si era candidato in Alabama per un seggio in Senato. Nel 2018, il sessantaseienne si era trasferito dalla Florida nello Stato federato per potersi candidare.
Prima di allora, non era stato molto attivo politicamente. L'uomo, padre di due figli, non si è certo lasciato sfuggire l’occasione per vantarsene: «Sono un combattente», assicura. «Sono davvero il peggior incubo di un politico». E poi pronuncia le parole che cita anche «Real Time»:
«Dio ci ha mandato Donald Trump. Perché sapeva che eravamo nei guai»
«È il vostro libro sacro, cristiani»
Del resto, la tattica di Tuberville di riformulare gli slogan elettorali del 2016 («Prosciugare la palude, costruire il muro») ha funzionato ed è inutile ricordare che il repubblicano è stato uno di quei senatori che hanno contestato la vittoria di Joe Biden.
I late show negli Stati Uniti: capire l’America
blue News
50 Stati, 330 milioni di abitanti e ancora più opinioni: come «comprendere l’America»? Per mantenere uno sguardo d’insieme senza perdersi, occorre un faro. Le star dei late shows offrono probabilmente il miglior aiuto per la navigazione: si tratta di perfetti “piloti” , che esplorano in modo impeccabile i bassifondi del Paese e della sua popolazione. E che sono sfruttati dal nostro autore Philipp Dahm come bussole per comprendere l’umore degli statunitensi.
Ma ritorniamo a «Real Time»: che fare con quei repubblicani che continuano a credere che le elezioni siano state un imbroglio e che chiedono a tutti gli altri di rispettare l’«illusione di massa»? «La scomoda verità è che», afferma Maher, «se concedi al credo religioso un rispetto così elevato come avviene qui negli Stati Uniti non è nemmeno possibile sostenere che l’illusione di massa sia un male.»
Maher prosegue dicendo che chiunque rida delle teorie confuse di QAnon sui satanisti mangiatori di bambini dovrebbe leggere le rivelazioni della Bibbia. «È il vostro libro sacro, cristiani, e si parla di un drago con sette teste e locuste che hanno volti umani, denti di leone e altre cose che non vedete finché il tizio del parco non vi vende funghi di pessima qualità.»
«Q è un profeta, Trump il redentore»
Maher, che in quanto ideatore del film «Religious» è noto per il proprio ateismo, si infervora. Il libro della Rivelazione dice persino dove avverrà la fine del mondo. Megiddo, in Israele, è dove tutti gli eserciti del mondo si sarebbero radunati, Gesù sarebbe disceso in groppa ad un cavallo e dalla bocca gli sarebbe uscita una spada. La battaglia contro Satana, la bestia e l’anticristo dovrebbe durare 1000 anni.
«Come dieci film degli Avengers, dieci film dello Hobbit e una notte con Johnny Depp messi insieme» è il paragone del presentatore. «Allarme spoiler: Gesù vince». In seguito Gesù salverebbe le anime buone e 144’000 ebrei, prosegue Maher, lui stesso con radici ebree, e si collega a Marjorie Taylor Greene, che ha conquistato le prime pagine dei giornali con le sue teorie del complotto antisemitiche.
«Un laser spaziale ebraico? Ma per favore: il pensiero magico e religioso è un virus e QAnon ne è solo la mutazione attuale.» A confronto con la chiesa, la trama è la stessa: «Q è un profeta, Trump il redentore, un evento apocalittico, la «tempesta», l’ombra proiettata in avanti, c’è la lotta finale tra il bene e il male, e, se vuoi che il bene vinca, continua a pagare».
«Ecco cosa significa essere religiosi»
La quintessenza di Maher: «Dobbiamo smettere di fingere che non saremo mai in grado di comprendere perché i seguaci di Trump gli credono. Lo fanno perché sono religiosi.» QAnon e il fondamentalismo cristiano vanno a braccetto come le ostriche e lo Champagne. «Oppure lo Chardonnay e il Valium», scherza il sessantacinquenne e si guarda intorno: «Lo faccio solo io? Okay...»
L’assalto al Congresso è stato paragonato a un «incontro per il rinnovo della fede»: croci di legno, bandiere cristiane, cartelli con «Gesù redime» e altri con «Gesù è il mio Redentore, Trump è il mio Presidente». «Uno striscione che riportava «Jesus 2020» è stato appeso nelle vicinanze del patibolo allestito per Mike Pence [il Vice di Trump]. Ne deduco che in questa versione della storia rivesta i panni di Giuda.»
Il motto dei repubblicani ora sarebbe: «Non abbiamo prove che le elezioni siano state un imbroglio e potreste avere anche elementi verificabili che dimostrano che non lo siano state, ma questo non cambia nulla. Tutto ciò che conta è che noi ci crediamo», spiega Maher. Bisogna rispettare qualcosa solo perché la gente ci crede: «Ecco cosa significa essere religiosi.»