Elezioni regionali Italia: cocente sconfitta per Salvini in Emilia Romagna

ATS / pab

27.1.2020 - 10:30

Stefano Bonaccini, a destra nella foto (a sinistra il segretario del PD Nicola Zingaretti) , è stato riconfermato alla guida della regione Emila-Romagna.
Stefano Bonaccini, a destra nella foto (a sinistra il segretario del PD Nicola Zingaretti) , è stato riconfermato alla guida della regione Emila-Romagna.
Source: KEYSTONE/AP/MP

Stefano Bonaccini, candidato del Partito democratico (PD), ha vinto, con circa otto punti di vantaggio sulla sfidante leghista Lucia Borgonzoni, la corsa alla presidenza della regione Emilia-Romangna. 

La sfida, che  ha assunto significati politici nazionali, ha quindi visto prevalere Bonaccini che ha ottenuto il 51,6%, dei voti contro il 43,7% di Borgonzoni, sostenuta dal centrodestra.

Il PD è tornato ad essere anche il primo partito in Emilia-Romagna, un primato che aveva perso sia alle politiche, sia alle europee, a vantaggio di M5s e Lega.

Ha preso il 34,7%, superando la Lega che con il 32% perde un paio di punti rispetto alle europee. Cresce Fratelli d'Italia (8,6%) mentre crollano Forza Italia (2,5%) e il Movimento 5 Stelle (3,4%, oltre un punto in meno rispetto al candidato per effetto del voto disgiunto).

Vittoria non scontata

Una vittoria non scontata quella del PD, come dimostra anche la grande mobilitazione che c’è stata alle urne (l’affluenza ha raggiunto il 67,7% contro il 37,7% delle ultime regionali del 2014).

Per la prima volta dopo oltre 50 anni di governo della sinistra, l’Emilia Romagna era sembrata contendibile: lo stesso Salvini, pochi giorni fa aveva dichiarato che la Lega avrebbe «non vinto, ma stravinto».

Crollano i 5 Stelle

Il Movimento 5 stelle, che a livello nazionale governa insieme al PD, in Emilia Romagna aveva deciso di correre da solo. Il suo candidato, Simone Benini, avrebbe ottenuto solo il 3,8%.

Un risultato di gran lunga ridimensionato rispetto al 13% del 2014, soprattutto se si pensa che proprio in questa regione, i grillini avevano ottenuto i primi successi elettorali e mosso i primi passi nelle istituzioni.

Effetto Sardine?

Il movimento nato sotto lo slogan «Bologna non abbocca», in chiave antipopulista, potrebbe aver mobilitato una parte dell’elettorato in favore del centrosinistra.

Ne è convinto il segretario del PD, Nicola Zingaretti, che commentando a caldo i risultati elettorali ha definito le sardine «una scossa positiva per la democrazia».

Da parte loro, in concomitanza con la chiusura delle urne, gli organizzatori del movimento hanno annunciato un loro passo indietro: «Non siamo nati per stare sul palcoscenico, ci siamo saliti perché era giusto farlo. Ma ora è tempo di tornare a prendere contatto con la realtà», hanno scritto su Facebook.

Calabria: stravince Jole Santelli

«Salvini ha perso, il governo esce rafforzato», ha detto un esultante Nicola Zingaretti. Ma l'implosione di M5S – con Simone Benini al 4% in Emilia Romagna – preoccupa l'alleanza a quattro che regge l'esecutivo.

Partita invece ampiamente chiusa a favore di Jole Santelli in Calabria: la candidata di Forza Italia per il centrodestra, secondo l'ultima proiezione, trionferebbe col 50,9%, diventando la prima governatrice donna della regione. Pippo Callipo per il centrosinistra si fermerebbe al 31,3%. «Jole emblema del riscatto», ha detto raggiante Silvio Berlusconi.

Le prime parole di Salvini

Gli occhi erano tutti puntati sull'Emilia Romagna, che ha sorpreso per il boom dell'affluenza al 67,7%, di 30 punti superiore rispetto al 2014 (37,6%) e analoga a quella delle europee 2018. Zingaretti ha ringraziato le «sardine» che avrebbero agganciato gli astensionisti.

Dalla Lega Salvini ha dichiarato: «Siamo per la prima volta determinanti al Sud» e «per la prima volta in Emilia Romagna, dopo 70 anni, c'è stata partita».

Le immagini del giorno

Tornare alla home page

ATS / pab