Vaccino CovidIsraele parte con la terza dose, è il primo al mondo
SDA
29.7.2021 - 21:41
Primo Paese al mondo in assoluto, Israele ha deciso di somministrare la terza dose di vaccini Pfizer ai suoi cittadini. Si comincerà da domenica, su base volontaria, per quanti hanno oltre 60 anni e sono già stati immunizzati con due dosi da almeno cinque mesi.
29.07.2021, 21:41
SDA
«Iniziamo un'altra campagna di vaccinazione», ha annunciato il premier Naftali Bennett in un discorso alla nazione in serata, precisando di aver deciso al termine di approfondite consultazioni con esperti in Israele e all'estero che hanno confermato come l'efficacia delle prime due dosi cali in modo graduale e che occorra sostenerla con un 'boost', una terza dose.
In effetti è di oggi la pubblicazione di uno studio internazionale secondo cui, nell'arco di sei mesi, la protezione del preparato anti-Covid di Pfizer passa dal 96,2% all'83,7%. L'efficacia del vaccino, rileva lo studio pubblicato in preprint sul sito MedRxiv, raggiunge il picco durante l'intervallo da 7 giorni a 2 mesi dopo la seconda dose, e diminuisce gradualmente all'83,7% da 4 a 6 mesi, con un calo medio del 6% ogni 2 mesi.
Anche l'Ue, tra l'altro, ha fatto sapere che non vuole farsi trovare impreparata. «Siamo molto consapevoli che servirà un rafforzamento del vaccino ed è il motivo per cui ci stiamo preparando, ad esempio concludendo un terzo accordo con Biontech/Pfizer per 1,8 miliardi di dosi che serviranno se occorrerà fare una terza dose, oppure per combattere le varianti, o se servirà vaccinare altri gruppi come ragazzi e bambini», ha detto un portavoce della Commissione. «Per essere pronti abbiamo anche opzionato altre 150 milioni di dosi di Moderna», hanno aggiunto da Bruxelles, chiarendo comunque che «tutte le decisioni saranno prese in base alle evidenze scientifiche».
«Questi vaccini – ha assicurato da parte sua il premier israeliano – sono sicuri e saranno disponibili già fra pochi giorni. Il primo a ricevere la terza dose sarà il capo dello Stato Isaac Herzog. Io stesso – ha proseguito Bennett – porterò domani mia madre a ricevere la terza dose».
L'opportunità di somministrarla o meno era stata oggetto dieci giorni fa di una consultazione in un forum di esperti convocato dal ministero della Sanità, dove c'erano stati pareri diversi, con alcuni che avevano suggerito di somministrare una terza dose solo ai «molto anziani». Alla fine il team di esperti aveva optato per l'inoculazione della terza dose a particolari categorie, consigliando in parallelo di moltiplicare gli sforzi per la vaccinazione di oltre un milione di israeliani che ancora non sono stati immunizzati. Il governo però, di fronte alla risalita dei casi e all'aggressività della variante Delta, ha scelto di allargare il raggio d'azione e di puntare alla vaccinazione di un'intera fascia di età. Si inizierà nelle case di riposo, ha precisato Bennett.
In parallelo Israele ha ordinato una serie di misure addizionali per lottare contro la diffusione della pandemia, dopo che l'indice di contagio è arrivato a 1,35. Da oggi nel Paese è entrato in vigore il Green Pass, che consente solo ai vaccinati, a chi è guarito del Covid e a chi è provvisto di un test negativo di 72 ore al massimo la partecipazione ad eventi al chiuso con più di 100 partecipanti. Il Green Pass – che viene controllato dai 12 anni in su – riguarda inoltre l'ingresso nei caffè, ristoranti o altri esercizi pubblici al chiuso. Oggi Bennett è tornato a fare appello agli israeliani che ancora non si sono immunizzati a correre a vaccinarsi. La cosa è di particolare importanza per i più giovani, ha aggiunto, per consentire una normale apertura dell'anno scolastico. «Il nostro obiettivo – ha concluso il premier israeliano – è di tenere aperto, salvaguardando al tempo stesso la vita. L'ultima cosa che vogliamo fare è tornare ai lockdown passati, che hanno provocato danni estesi all'economia».